
è strutturalmente inadeguata, non è centrale alla città, non è facilmente raggiungibile e non è servita adeguatamente da mezzi pubblici, è isolata dal cotesto della vita cittadina, è esposta ad atti vandalici e delinquenziali, squalifica l’azione terapeutica equiparandola ad una banale “officina della mente” mettendola in una zona artigianale. La soluzione di sistemare, anche solo temporaneamente, i locali del CSM di Sulmona presso lo “scatolone giallo” della zona artigianale-commerciale non ci trova d’accordo perché inadeguata, squalificante, decentrata, indegna per l’azione assistenziale verso i malati mentali. Da anni le attuali sedi dei Centri di Salute Mentale di Sulmona e di Castel di Sangro sono considerate inadeguate e carenti. La sede del CSM di Sulmona, oltre a varie segnalazioni degli operatori fatte negli anni scorsi, è stata oggetto di una ispezione da parte dei NAS. La sede del CSM di Castel di Sangro deve trasferirsi perché non rispetta le basilari norme di accreditamento sanitario e anche per consentire al Comune di eseguire interventi edilizi strutturali. L’Azienda ASL in questi anni ha premuto sui Comuni di Sulmona e di Castel di Sangro perché risolvessero queste “proprie” inadempienze. Gli amministratori comunali hanno proposto varie soluzioni ma l’Azienda pretendeva soluzioni non onerose per sé sia nell’ipotesi di un eventuale affitto sia per gli interventi di adeguamento strutturale e logistico. Insomma anche se deputata istituzionalmente a tutelare la salute pretende che gli enti locali si accollino le sue proprie spalle soluzioni onerose. La minaccia di chiudere i servizi di salute mentale a Sulmona e a Castel di Sangro perché non ci sono soluzioni strutturali per i servizi pubblici e trasferirli ad Avezzano o L’Aquila rientra forse nella strategia sistematica di spoliazione di servizi sanitari nei nostri territori. Preannunciamo tutte le possibili azioni di lotta sindacale, politica ed anche giudiziaria perché questa eventualità non venga messa in atto. Chiediamo che l’ASL trovi nell’immediato altre soluzioni e mettendo a disposizione il giusto finanziamento per affrontare non una ennesima emergenza ma un annoso problema sempre rinviato".
Il Segretario Provinciale Nursind L’Aquila Dott. Antonio Santilli
Il Segretario Aziendale CISAL FPC Dott. Massimo Tardio