e dietisti, è quello di esportare il modello Abruzzo, che è all'avanguardia per il trattamento della patologia, nel Nord e nel Sud Italia attraverso la replica di A.M.A.T.I.
“Alimentazione corretta e attività fisica” afferma Silvestro De Berardinis responsabile scientifico di A.M.A.T.I. e responsabile U.O.S.V.D. Diabetologia dell'ospedale di Giulianova “sono fondamentali per una buona salute, un paziente diabetico ben educato, cioè incline a praticare attività e a mangiare sano, è sicuramente meno complicato cioè meno esposto alle complicazioni della malattia”. L'Abruzzo è tra le prime Regioni italiane per il numero di pazienti diabetici, con il 7.4% degli affetti, ma è l'ultima Regione per l'insorgere delle complicanze. Un paziente diabetico scompensato costa al sistema sanitario nazionale circa 20 mila euro l'anno, se compensato, invece, almeno la metà. “L'insorgere del diabete, anche tra i bambini, sta diventando una emergenza sanitaria” evidenzia Pierluigi Gargiulo medico dello Sport, professore dell'Università di Tor Vergata e referente del Ministero della Salute per le medicine non convenzionali e la medicina dello Sport “la prevenzione è necessaria anche per una taglio alla spesa sanitaria. L'insorgere della malattia è determinato da un allungamento della vita e dalla eccessiva offerta alimentare, l'uomo è l'unico essere vivente che riesce a mangiare anche quando non ha appetito a differenza degli animali”.
“La cultura dell'alimentazione” aggiunge Giuseppe Fatati responsabile scientifico dell'evento e
A.M.A.T.I. ha preso il via ieri mattina e nella “due giorni” medici, infermieri e dietisti, hanno assistito a conferenze mediche, cucinato un pasto a misura di diabetico e svolto attività fisica.