Dopo la bocciatura della Corte Costituzionale sull’ammissibilità del referendum abrogativo, le speranze sulla sopravvivenza del nostro Tribunale erano scemate drasticamente. La proroga deve essere vista come uno strumento, utile a sviluppare in questi anni tutte le strategie funzionali a riconsiderare questa riforma scellerata che pretende disegnare una nuova geografia giudiziaria secondo i principi di presunta efficienza ed economicità, senza tener conto delle peculiarità del nostro territorio. Sono fiducioso sul fatto che le ragioni e la volontà del popolo sulmonese e del circondario possano essere ascoltate.
L’ulteriore proroga del termine di soppressione dei Tribunali è dunque da ritenere come un ottimo risultato, rappresenta inoltre una risposta concreta agli scettici della politica e a coloro che la criticano a priori accusandola sempre e comunque di essere responsabile dei mali della società civile. Il termine “politica” ha assunto una connotazione negativa ed è comprensibile, tuttavia non possiamo fare a meno di essa e se ci sottraiamo alla partecipazione della “Res publica” diveniamo dei meri soggetti passivi delle decisioni. La causa di tutto questo risiede in alcuni politici che utilizzano la propria posizione per fini personali con il benestare di coloro che ne traggono dei vantaggi".