SULMONA –
Nulla di fatto sul rinnovo del Cda della Saca, la società che gestisce il servizio idrico. L’assemblea dei sindaci
ha rinviato al 12 novembre l’elezione del nuovo presidente. Dopo l’illustrazione da parte dell’uscente Domenico Petrella delle linee generali che caratterizzeranno il consuntivo ed il bilancio previsionale è stato approvato all’unanimità il documento sullo stato del sistema di depurazione. Si è passati poi al punto riguardante il rinnovo del Cda dove è stata accolta la proposta del sindaco di Sulmona Peppino Ranalli
di procedere ad un rinvio al fine di discutere in maniera più ampia e obiettiva.
“Si è ancora – ha detto Ranalli – sulla linea di definizione con gli altri sindaci di centrosinistra. Occorre arrivare ad una conclusione ed è per questo che propongo il rinvio al 12 novembre”. D’accordo sul posticipo anche gli altri sindaci che dovranno vedersi però la settimana precedente per arrivare al voto con un accordo condiviso. In questi giorni andrà trovata la quadra.Il Sindaco di Pratola Antonio De Crescentiis ha proposto la stesura di un documento unitario.Per il Sindaco di Raiano Marco Moca è necessario un accordo condiviso per fornire a due società coma la Saca e il Cogesa consigli di amministrazione degni , perché il territorio ne ha la necessità.Al presidente della Comunità Montana Peligna Antonio Carrara ed ai sindaci di Introdacqua, Giuseppe
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Domenico Petrella |
Giammarco, di Raiano, Marco Moca, e di Anversa degli Abruzzi, Gianni Gabriele, il compito di predisporre il documento politico che dovrà contenere la proposta da portare all’assemblea definitiva. Il documento sarà esaminato dai sindaci nell’incontro convocato per mercoledì della prossima settimana 6 novembre alle 15.30, sempre nei locali della Saca nella zona industriale. Espletato questo passaggio, che sancirà l’accordo in funzione anche del rinnovo del Cda del Cogesa che avverrà a gennaio, i Comuni saranno chiamati ad eleggere il nuovo presidente nell’assemblea di martedì 12 novembre alle 17. Andrà anche stabilito se dovrà esserci un amministratore unico oppure un Consiglio d’amministrazione composto da tre membri, uno esterno e due rappresentanti dei Comuni soci.