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Foto: Facebook/Paesaggi d’Abruzzo |
Il boato si e' sentito fino a Penne. Tanto il fumo che impediva la vista. Si parla anche di dispersi. A Villa Cipressi anche il sindaco di Citta' Sant'Angelo Gabriele Florindi
UN MORTO E TRE FERITI
Un morto e tre feriti. E' il primo bilancio dei vigili del fuoco dell'esplosione all'interno della fabbrica di fuochi artificiali a Picciano (Pescara). Secondo quanto si apprende, i tre feriti sono vigili del fuoco, trasportati all'ospedale di Penne. Ci sarebbero anche due o tre dispersi.
SINDACO, E' TRAGEDIA
Il sindaco di Citta' Sant'Angelo Gabriele Florindi, arrivato a Villa Cipressi dopo l'esplosione nella fabbrica di esplosivi Di Giacomo parla di "una tragedia che non dovrebbe mai succedere". Conoscendo bene i titolari, "amici fraterni", li definisce grandi e onesti lavoratori. Sono costernato" - aggiunge facendo notare che gli investigatori "parlano di vittime". Sul posto anche il questore Passamonti e il capitano dei carabinieri Marinelli.
QUESTORE, COLLINA DISTRUTTA
Il questore di Pescara Paolo Passamonti, che ha appena lasciato la zona dell'esplosione, parla di un morto e sei feriti, di cui quattro vigili del fuoco, tutti ricoverati. Passamonti ha spiegato che cinque case matte sono andate completamente distrutte. "Una collina" distrutta, "come se ci si dovesse costruire sopra", ha commentato parlando della estensione del rogo. "La casa matta non esiste piu'", ha aggiunto. Al momento si sta procedendo alla bonifica. "Non si sa - ha chiarito - quante persone ci fossero. Solo i familiari possono dircelo".I vigili del fuoco, impegnati nelle operazioni di soccorso nella fabbrica di fuochi artificiali di Picciano, sono rimasti feriti (uno in modo piu' serio, gli altri piu' lievemente) da una delle esplosioni che hanno seguito la prima e il divampare delle fiamme. La violenta onda d'urto avrebbe gravemente danneggiato anche un loro automezzo.
VITTIMA FIGLIO UNO DEI PROPRIETARI DITTA
Nell'esplosione della fabbrica di fuochi artificiali a Citta' Sant'Angelo (Pescara) e' rimasto ucciso Alessio Di Giacomo 20 anni, figlio di uno dei proprietari dell'impresa 'Fratelli Di Giacomo'. Oltre allo stabilimento, la ditta ha subito ingenti danni alle vicine attivita' commerciale e abitazioni.
SONO TRE I DISPERSI
In base alla ricostruzione dei carabinieri i dispersi sono tre, il titolare della fabbrica Mauro Di Giacomo, il fratello Federico e Roberto Di Giacomo, parente dei primi due. Il giovane deceduto sarebbe stato investito da una esplosione all'esterno di una della casematte esplose e rase al suolo. Tra i feriti ci sono i componenti della prima squadra dei vigili del fuoco arrivata a Villa Cipressi, che sono stati investiti dalla seconda esplosione, avvenuta alle 10.45 (la prima alle 10,15 circa). Ferite anche altre due persone. Sono ancora in corso delle esplosioni di petardi percui si attende che la zona si saturi per poi effettuare un sopralluogo nella casamatta adibita a fabbrica.
IN ARRIVO RIS DA ROMA
Per appurare cosa sia accaduto a Villa Cipressi di Citta' Sant'Angelo e cosa abbia determinato l'esplosione della fabbrica di fuochi artificiali, con annessa vendita di articoli pirici, stanno arrivando sul posto i carabinieri del Ris di Roma. Nella zona interessata alle tre esplosioni (la prima simile a un fungo) ci sono i carabinieri della compagnia di Montesilvano, coordinati dal capitano Enzo Marinelli, quelli del Nucleo Investigativo, con il capitano Eugenio Stangatone, e il personale della questura di Pescara, con il dirigente delle volanti Alessandro Di Blasio. E' stato creato un punto di raccolta per amici e parenti della famiglia Di Giacomo e una tenda e' stata allestita per i soccorsi. Il raggio di azione dei 'botti' e' stato di cinque chilometri. Quando si e' diffuso il nome del giovane deceduto a Villa Cipressi e' tornato il sindaco di Citta' Sant'Angelo, che aveva raggiunto il Comune per collaborare con la Protezione civile provinciale.
ALESSIO COLPITO DA SECONDO 'BOTTO'
Alessio Di Giacomo, figlio del titolare della ditta, Mauro, attualmente disperso, e' stato soccorso dopo la prima esplosione dal personale del 118, racconta Emanuele Cherubini. Gli e' stato detto di stare lontano dalla zona interessata al boato ma lui ha comunque voluto raggiungere l'area ed e' stato investito dalla seconda esplosione che lo ha travolto.
PREFETTO, SITUAZIONE DRAMMATICA
A Villa Cipressi, dopo l'esplosione della fabbrica di fuochi d'artificio "Fratelli Di Giacomo", c'e' anche il prefetto Vincenzo D'Antuono, che si e' avvicinato alla zona dove si e' verificato l'incidente. "Tutta la zona sara' circoscritta, transennata e sottoposta a tutela e sara' bonificata" ha detto ai giornalisti. "Ci sono ancora delle fonti di rischio per i cittadini e sono a lavoro artificieri e vigili del fuoco. Saranno necessari giorni, probabilmente. I focolai di incendio sono motivo di attenzione - ha aggiunto - considerato che alla base di tutto c'e' la polvere pirica. La sala della protezione civile in prefettura e' stata attivata immediatamente e sara' chiusa quando sara' conclusa la situazione, cioe' quando non ci sara' piu' alcun rischio - ha proseguito. Solo allora metteremo la parola fine - ha detto sempre D'Antuono - a questa tragica, drammatica situazione". Quanto alle cause "sono in corso accertamenti tecnici. Sono diverse le ipotesi ma non si puo' arrivare a nessuna conclusione".
IN SALVO NONNA VITTIMA E BADANTE
Le persone disperse dopo l'esplosione nel pescarese sono Mauro Di Giacomo, 45 anni, titolare della fabbrica e padre della vittima, Federico Di Giacomo, fratello del titolare, e Roberto Di Giacomo, di cui al momento non si conosce il grado di parentela con il proprietario dell'azienda. Tra le persone messe in salvo dai soccorritori la nonna della vittima e la badante. Quest'ultima e' stata portata in salvo dai carabinieri del radiomobile di Montesilvano prima della seconda esplosione. La nonna e' stata recuperata subito dopo ed e' stata trasportata all'ospedale di Penne. La donna, malata di alzheimer, ha riportato ferite lievi. Tra le persone che si sono salvate Gian Marco Di Giacomo, fratello della vittima, e Giordano Di Giacomo, che si e' rifugiato nel bunker.
VIGILE DEL FUOCO IN SALA OPERATORIA
Per uno dei vigili del fuoco investiti dall'esplosione a Villa Cipressi di Citta' Sant'Angelo e' stato necessario un intervento chirurgico, avendo riportato diversi traumi. Gli altri invece sono rimasti feriti in maniera lieve e non sono in pericolo. Complessivamente gli operatori arrivati nell'area per i soccorsi sono circa 300, in base a una stima del 118. Nel pomeriggio sono giunti nella zona anche il vice presidente della Regione Abruzzo Alfredo Castiglione, il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa che ha ricordato un altro episodio drammatico avvenuto in questo comune, e cioe' l'incendio nell'azienda Terra Verde, e il consigliere comunale Alfredo Cremonese.
NESSUNA SPERANZA PER I DISPERSI
Si sono fatte sempre piu' deboli, con il passare delle ore, le speranze di trovare vive le tre persone disperse a seguito dell'esplosione, avvenuta questa mattina a Villa Cipressi di Citta' Sant'Angelo, nella fabbrica di fuochi pirotecnici dei fratelli Di Giacomo. Le ricerche da parte dei carabinieri sono state sospese - e per i militari dell'Arma si tratta ufficilamente di dispersi - e riprenderanno domani mattina contestualmente alla bonifica dell'area da parte degli artificieri. Man mano che proseguivano le ricerche nella giornata di oggi, pero', si spegnavano le speranze di trovare in vita i tre, tutti componenti della famiglia Di Giacomo.
Per Alessio, il 22enne figlio di Mauro, che era il titolare, non c'e' stato niente da fare, e' morto sul colpo dopo la seconda deflagrazione, nonostante gli fosse stato consigliato di non avvicinarsi. Della stessa famiglia sono rimasti feriti un altro figlio del titolare, Gianmarco, ricoverato in prognosi riservata, e il nipote Giordano (30 giorni di prognosi), oltre alla madre, di 87 anni (8 giorni di prognosi). Illesa la bandante, anche lei della famiglia. Dei cinque vigili del fuoco feriti, il piu' grave e' in prognosi riservata in Chirurgia uno. L'area interessata a questo episodio, che e' stata sequestrata, e' ancora cosparsa di materiale inesploso per cui e' particolarmente pericolosa e potrebbe attivarsi in qualsiasi momento una nuova esplosione. Per questo sara' piantonata da parte delle forze di polizia e dai vigili del fuoco, anche per evitare l'ingresso dei curiosi. Due abitazioni - riferiscono i carabinieri della compagnia di Montesilvano, coordinati dal capitano Enzo Marinelli - sono state evacuate e sono state dichiarate inagibili mentre le abitazioni circostanti hanno subito danneggiamenti dei tetti e degli infissi, causati dai detriti dell'esplosione e dal notevole spostamento d'aria.
foto il Centro |