Giovanni Impastato |
ucciso nel 1963 in un agguato nella sua Giulietta imbottita di tritolo).Ancora ragazzo rompe con il padre, che lo caccia di casa, ed avvia un'attività politico-culturale antimafiosa. Nel 1965 fonda il giornalino L'idea socialista e aderisce al PSIUP[1]. Dal 1968 in poi, partecipa, con ruolo dirigente, alle attività dei gruppi di Nuova Sinistra.Nel 1978 si candida nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali. Viene assassinato nella notte tra l'8 e il 9 maggio del 1978, nel corso della campagna elettorale; col suo cadavere
Peppino e Felicia Impastato |
che alcune iniziative che portava avanti Peppino, oggi sono attualissime.Penso che chiunque possa andare in giro a fotografare lo scempio del territorio, l'abusivismo, il poco rispetto per l'ambiente e documentarlo facendo delle mostre e delle precise denunce, solo che purtroppo ormai sono poche le persone che lo fanno.Bisogna tornare a fare rete a comunicare in maniera completamente diversa, come si comunicava una volta e a stabilire soprattutto rapporti umani diversi rispetto a quelli di oggi che sono molto lacerati.Sono convinto che queste cose sono efficaci in un momento in cui viviamo nel totale degrado morale e culturale"ha concluso Impastato. Durante la serata c'è stato anche un intervento poetico-musicale dal titolo Parole sonore con l’attrice Sara Di Sciullo ed il pianista Massimo Domenicano e la visione del cortometraggio Munnizza, regia di Licio Esposito, opera video, ispirata all'omonimo racconto poetico di Andrea Satta , ripercorre alcuni momenti della vita di Peppino e di sua madre Felicia ed è un progetto realizzato da Licio Esposito e Marta Dal Prato con la
collaborazione dell’associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato
Sabato 26 alle ore 9.30 presso il Cinema Pacifico ci sarà invece un’ incontro dibattito dal titolo Virus di legalità.Infine Mercoledì 30 presso il Cinema Pacifico alle ore 17.00 e alle 19.00 verrà proiettato il film Gomorra, regia di Matteo Garrone. Il centro giovani, con questa iniziativa, ha voluto ricordare la battaglia civile che ha contraddistinto l’operato di una madre ed un figlio nella lotta alla cultura mafiosa, rompendo, in Sicilia, quel muro fatto di omertà, silenzio e rassegnazione. Un esempio coraggioso, chiaro e definito della manifestazione di un dissenso alla prevaricazione.