
professori del "Patini-Liberatore". I docenti sono sul piede di guerra. Hanno deciso di sospendere le attività aggiuntive e non obbligatorie, astenendosi dal coordinamento dei consigli di classe, da progetti extracurriculari e da viaggi di istruzione. E' unanime l’adesione allo sciopero nazionale proclamato dalle organizzazioni sindacali per il 24 novembre. Una delegazione dei docenti della "Tedeschi" andrà a Roma, l’altra si sta organizzando per manifestare in paese il proprio dissenso all’operato del Governo nei confronti della scuola pubblica. Fiaccolata serale e correzione dei compiti in piazza Garibaldi sono le due iniziative che i docenti metteranno in campo. E fanno sapere che, come deciso durante la riunione sindacale provinciale del 13 novembre, "manterranno i contatti con le altre scuole della provincia per aderire ad altre eventuali forme di protesta". Niente lezioni, dunque, per il 24 novembre. Sono diversi i diritti che il mondo scolastico della Valle Peligna rivendica, in coro con quello nazionale. E numerosi le azioni ministeriali che sollevano la polemica. Sul banco degli imputati, i tagli, il blocco degli scatti di anzianità, il disegno di legge 953 (ex Aprea) sulla privatizzazione della scuola, le ipotesi di «stravolgimento» del contratto di lavoro,il concorso pubblico bandito per l’assunzione di 11.542 docenti, ribattezzato "concorsaccio" e contestato da precari e giovani. Il mondo della scuola abruzzese non ci sta e scende in piazza per "dare una lezione" al Governo. Lo richiama al "dovere di ascoltare chi rivendica il diritto di essere ascoltato".