
un'emozione scoprire momenti che parlano del passato della nostra città, non solo per gli amanti della storia, ma anche per i giovani. Difficile non restare affascinati guardando il momento in cui dalla statua di Ovidio è stato tirato giù il lenzuolo, oppure riconoscere angoli e scorsi di Sulmona a distanza di oltre 80 anni. Interessante anche la copertina del volume in veste nera, che descrive piazza XX Settembre degli anni 30 popolata dalle caricature dei personaggi dell'epoca disegnate da Ettore Di Rienzo nel 1932, una sorta di Mario Maiorano dei tempi nostri con la sua opera in due volumi "Piazza Venti". Dal marchese Panfilo Mazzara a Luigi Carrozza, ferroviere e corrispondente del Popolo di Roma, da Annibale Luigi Corvi, penalista e consigliere comunale, al farmacista Gaetano Alicandri, da Vincenzo Masci all'avvocato Guido Piccirilli, e ancora Ugo Del Monaco, gestore del buffet della stazione, Guido Bellei, podestà, Guglielmo Mascio, Giuseppe Masci, corrispondente de La Tribuna. Uno spaccato di Sulmona all'epoca del duce visto con l'occhio meccanico. Le foto orginali, riprodotte nel libro, alcune necessariamente trattate per conservarne l'originalità senza alterarle domani saranno esposte durante la conferenza. "Un'attenzione particolare tipografica è stata apportata per l'operazione delicata di trattamento di alcune fotografie, per rendere visibili o ingrandirle quando erano troppo piccole. Si tratta di artigianato cucito a due fogli" hanno raccontato Rosa Giammarco e beatrice Ricottilli, parlando di un "miracolo" il fatto di esser riusciti a coronare il sogno di stampare l volume postumo, l'ultimo lavoro di Pinuccio, arricchito dal saggio introduttivo di Enzo Fimiani e curate da Ricottilli e Roberto Carrozzo.

probabile la presenza anche di Masolino D'Amico, famoso studioso di Wilde.
L'originale è un libro non facile da trovare nelle librerie, si tratta di una poesia molto serrata, amara cruda, con un'intima dolcezza. La Ballata è un'analisi lucida di un uomo che fino ad un certo momento non aveva mai pensato al piacere dell'esistenza. Un canto disperato, una confessione.
Giampietro spiega di aver cominciato la traduzione due anni fa per gioco, poi ha coinvolto due giovani campani, Marina Carbone e Giorgio Pagano Celin, grazie alla cui sinergia è stata realizzata questa opera già apprezzatissima tanto che D'Amico lo ha definito subito "risultato eccellente"-. "E' un tributo al Wilde meno conosciuto" ha spiegato Giampietro, ventiseienne sulmonese scoperto da Dante Maffia, autore di Il Paradiso in fondo , presentato proprio nel capoluogo peligno dalla poetessa Maria Luisa Spaziani. Per l'occasione sabato saranno esposti i quadri riprodotti nel testo.
Entrambi gli eventi sono compresi nella settimana nazionale della cultura. g.s.