SULMONA - Profonda rottura nella minoranza di palazzo San Francesco. La vicenda dello scorso Consiglio comunale disertato da maggioranza e Pd fa infuriare i sette dell'opposizione. E si scoperchia il vaso di Pandora.
Annunciano le dimissioni da presidente, vicepresidente della commissione di vigilanza e garanzia i consiglieri Giuseppe Ranalli (Idv) e Alessandro Maceroni (Fli), come anche Luigi Santilli (insieme per lombardo) lascia l'ufficio di presidenza. E' quanto comunicato nella dura conferenza stampa di oggi pomeriggio
dai sette consiglieri di centrosinistra e Terzo Polo Ranalli (Idv), Rapone (Udc), Gatta (Sel), Marinucci( Psi), Santilli (Ins.per Lomb), Manasseri e Maceroni (assente per motivi di salute), i quali questa mattina non hanno preso parte alla seduta in aula consiliare. Puntano il dito contro i due consiglieri del Pd, assenti alla prima convocazione dell'assise civica sabato sera, con i quali, invece, avrebbero potuto raggiungere il numero legale per procedere ai lavori, rimandati poi ad oggi. "Pensiamo ci siano accordi precostituiti" afferma Gatta. In quanto suona strana la convocazione alle 19.30 andata deserta in quella maniera. Secondo Santilli: "E' grave che il numero legale sia stato fatto mancare dalla minoranza stessa. Ho telefonato a Iannamorelli più volte per invitarlo a raggiungerci, ma invano. E' anche grave che il presidente del Consiglio convochi il Consiglio comunale e poi abbandona la seduta" e ribadisce di non essere assolutamente contro le Nta, infatti, l'intento dell'opposizione era quello di correggere alcune incongruenze, pensando che sarebbe stato più corretto effettuare il dibattito sabato. Prendono le "distanze dal Partito democratico e dalla politica muscolare della maggioranza", come sottolinea Rapone, il quale sostiene che "se ci fosse stata una minoranza ben organizzata avrebbe procurato problemi alla maggioranza". Centrosinistra e Terzo Polo ribadiscono la differenza esistente tra Prg e lo strumento urbanistico approvato questa mattina. Concordi tutti nel fatto che "il Pd debba fare chiarezza al suo interno" in quanto "da questo comportamento si evince tutta la difficoltà di un partito che ha problemi di gestione politica e amministrativa" spiega Ranalli. "E' stata una minoranza inesistente questa che non è riuscita ad emergere, ma ora si cambia. Vedo ora seduta a questo tavolo una minoranza che dialoga" dice Manasseri affermando che "la politica non sono le telefonate tra due partiti sottobanco, ma è fatta di confronti" e aggiunge "Pd-Pdl impediscono a tutti di parlare, vogliono fare una riunione per pochi il lunedi mattina. Mi meraviglio come mai il Pd cada in questa trappola e dia spazio ad un'opposizione che non vuole inciuci e chiacchiericcio e basta mediare. Ora cominceremo a discutere senza accordi sotto il tavolo". Marinucci "Non mi sembra giusto e corretto che un provvedimento importante, verso cui siamo tutti d'accordo, si debba discutere in aula senza la minoranza" e parla di arroganza e prepotenza da parte della maggioranza "che ha deciso all'ultimo momento di convocare il Consiglio sabato sera dopo un errata corrige in tutta fretta. Mai verificato nella storia di questa città che un provvediemnto venga adottato senza l'opposizione"
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