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foto comitato pro valle subequana |
CASTELVECCHIO
SUBEQUO - Urge la realizzazione di
gallerie paramassi e la messa in sicurezza della statale 5 Tiburtina Valeria nel tratto delle Gole di
San Venanzio nella valle Subequana. Torna ad accendere i riflettori sul
problema Berardino Musti, presidente del comitato Pro valle Subequana, il
quale, sollecita l’Anas a premere l’acceleratore per intervenire e chiedendo il
perché dei ritardi per l’affidamento degli appalti, in quanto incombe il
pericolo caduta massi, dato che dal 2007 al 2011 si sono verificati 9 eventi in maniera
frequente (17 novembre 2007, 12 febbraio 2008, 9
ottobre 2008, 5 gennaio 2009, 6 aprile 2009, 13 ottobre 2010, 23 novembre
2010, 13 ottobre 2011). “E’ dal 15 settembre 2009 che
i lavori sono fermi, tranne la posa di rete paramassi per un tratto di
70-80 mt., lavoro peraltro eseguito con somma urgenza” scrive Musti
sottolineando che “quindi nulla è stato fatto per il prosieguo della sicurezza
nonostante vi siano finanziamenti pari a 7 milioni 800 mila euro. Siamo a
conoscenza che il progetto per la
realizzazione delle tre gallerie paramassi è stato approvato e non riusciamo a
comprendere perché ad oggi ancora non viene indetta una gara di appalto. Tutto
questo ci preoccupa perché è nostro
timore che si possano verificare
altri eventi che mettono in pericolo
l’incolumità degli automobilisti, nonostante si siano effettuati lavori per
un importo pari a 5 milioni 500 mila euro. A noi cittadini subequani” continua “interessa
soprattutto la sicurezza della strada, unica via di comunicazione tra
la Valle Subequana e
la Valle Peligna”. Prosegue
Musti nel ricordare le tappe, come quella del 5 settembre 2008, quando fu
redatta una relazione in seguito a un sopralluogo effettuato il 1 agosto 2008 “indetto dal Capo
del Dipartimento Della Protezione Civile, Guido Bertolaso, in cui, oltre a
rappresentare la conformazione geologica dell’area, si faceva presente che il
rischio da caduta massi lungo
la SS 5 (tratto viario Gole di San Venanzio), è
certamente presente e che gli interventi dovevano puntare a ridurre il rischio
lungo le infrastrutture, riducendo la probabilità di transito dei massi lungo
il versante (con la realizzazione di valli, barriere elastiche, gallerie
paramassi )”.