SULMONA - Il Consiglio provinciale, riunitosi ieri a
Sulmona, ha approvato a maggioranza l’attesa e discussa variante alle norme
tecniche del Prg della zona industriale del capoluogo peligno, che permetterà
di aprire le porte a nuove attività e a insediamenti di servizi, tranne al
commercio al dettaglio. Una vicenda dal complesso iter, oggetto di verifiche e
controverifiche che ha ritardato i tempi, ma che finalmente arriva a conclusione
non senza, però, i tentativi di opposizione da parte della minoranza.
Il Consigliere del Pd, Enio Mastrangioli, non ha, infatti, nascosto il proprio dissenso esprimendo
voto contrario in aula, a differenza, invece, dei consiglieri di maggioranza,
tra cui Fernando Caparso, il quale, dopo aver evidenziato l’importanza della
variante per il
territorio, con nuove opportunità occupazionali, puntando il
dito contro il capogruppo Pd, gli ha ricordato in tono polemico la sua appartenenza
alla Valle Peligna sottolineando di aver “votato contro per vizi di procedura
un provvedimento che porterà vantaggi economici per l’intero territorio”. Si
comincia, dunque, a sbrogliare la matassa per la riconversione della zona
industriale di una città in balia della crisi da troppo tempo, al fine, così,
di poter accogliere oltre ad attività industriali e artigianali, anche altre,
aprendo le porte a nuovi
scenari per il centro Abruzzo. Presente in aula anche
l’imprenditore marsicano Rubeo che al termine della seduta si è detto soddisfatto
, commentando che si è trattato di “una battaglia durata 3 anni”. “Ossigeno per la Valle Peligna” anche secondo le
affermazioni in aula del sindaco di Sulmona. Soddisfazione per la vicepresidente,
Antonella Di Nino, artefice del provvedimento,
che ha portato a termine
il lavoro con caparbietà nonostante sia finita nel mirino di polemiche. Benefici
per il territorio arriveranno dalla variante, secondo l’esposizione in aula da
parte del consigliere di maggioranza Pasqualino Di Cristofaro. Hanno scelto di
smorzare i toni, invece, i comitati cittadini, che erano pronti a sit in di
proteste, ma hanno optato per il volantinaggio, spiegando di non voler
ostacolare il lavoro dei consigli comunali e provinciali, di non essere persone
violente e di essere rimasti in silenzio ricordando, però, a Provincia e Regione di
attivarsi.
Diversi i punti all’ordine
del giorno nel Consiglio provinciale a palazzo San Francesco. Quanto alla questione
punto nascite dell’ospedale sulmonese, votato all’unanimità, è stato precisato
che non chiuderà, dato il piano aziendale. "Mi pare di capire” ha
affermato Del Corvo “che non c'e' nessuna intenzione da parte del Manager della
Asl di chiudere il punto nascite a Sulmona". L'interpellanza dei
Consiglieri Floris e Cipollone sul tribunale di Avezzano è stata
accorpata a quella dei consiglieri Mastrangioli, Berardinetti, Mariani, Gerosolimo,
Caparso e Fusco riguardante il rischio soppressione dei presidi giuridici di
casa nostra. Tutti concordi nel definire la chiusura paventata dei
palazzi di giustizia peligno e marsicano “uno scippo e uno schiaffo per il
territorio, un’ ennesima mortificazione”. Il presidente Del Corvo si è
impegnato ad incontrare il Ministro di Grazia e Giustizia per cercare di
salvare i due tribunali non escludendo anche un eventuale accorpamento delle
due sedi, ma con uffici distaccati in entrambe le città. Approvata la mozione a firma dei consiglieri Mariani, Pandolfi,
Mastrangioli Pietrucci e Fusco sulla riduzione delle corse dell'Arpa da Castel
Di Sangro all'Aquila e la modifica della corsa delle 8 Sulmona- Roma “Non si
tratta di una soppressione, ma di una rimodulazione” ha precisato Del Corvo
annunciando che si farà portatore ai vertici dell’azienda di un’ istanza per
cambiare l’orario di partenza da Sulmona anticipandolo. G.S.

