SULMONA - “Una risposta concreta ai diversamente abili. E’ il titolo del congeno
che si è svolto nei giorni scorsi all’interno della sede Aias , rivolto
principalmente ai medici di famiglia, insegnanti di sostegno, operatori, familiari dei diversamente abili. Quattro i relatori che hanno affrontato il
tema, formulando anche proposte al fine di fornire risposte ai disabili e ai
familiari. L’incontro è stato organizzato da Sante Ventresca, presidente
dell’A.I.A.S. Onlus, il quale ha sottolineato, sulla scorta della sua vicenda
personale l’importanza della frequentazione da parte dei giovani disabili dei
centri diurni e residenziali con impegno mentale e fisico, compreso attività
manuali, per evitare l’isolamento ed il conseguente regresso del quadro
clinico. Presente il vescovo di Sulmona
Valva
mons. Angelo Spina il quale ha sottolineato l’importanza dell’impegno di varie professionalità che possono arrecare
sollievo alle diverse disabilità. Lo
sforzo dell’ente Regione di riordinare il sistema e reperire adeguate risorse per
le strutture come quella in località Torrone è stato evidenziato dal vicepresidente
del Consiglio Regionale Giovanni D’Amico. I medici e specialisti presenti, come
Fernando Bucci, neuropsichiatra e vice presidente dell’A.I.A.S., hanno esposto
episodi affrontati durante la propria carriera. Ha evidenziato come nella
popolazione italiana le disabilità gravi sono limitate all’ 1 – 2%, quelle
medie del 3 – 4% mentre la maggior parte è di tipo lieve. Da qui la necessità
di operare attraverso strutture e portare i giovani alle attività in modo da
ottenere un concreto recupero di larghe fasce di disabilità. Avvicinare il più
possibile il disabile ad attività creative e ludiche risulta essere un elemento
positivo, di contro a quanto spesso accade, come spiegato da Francesco
Giampietro, medico di famiglia specialista in ematologia ed oncologia, che ha
riferito un dato importante, pubblicato dal Censis, secondo cui il 14 – 15% dei
disabili trova uno scudo di protezione all’interno della famiglia che spesso è
restia a fare relazionare il proprio figlio con il mondo esterno. Al termine
dell’incontro gli ospiti hanno visitato il Centro soffermandosi in particolare
nel laboratorio di ceramica e rame cesellato, in cui si sono impegnati molti giovani
dimostrando le notevoli capacità creative.



