
L’AQUILA
– Il Consiglio Provinciale, riunitosi oggi all’Aquila,
ha votato all'unanimità una mozione sul
metanodotto e la centrale di compressione, che impegna il presidente, Antonio
Del Corvo e la Giunta a dire no al
progetto, a individuare un percorso alternativo a quello della dorsale appenninica,
a presentare al Tar del Lazio il ricorso dell'amministrazione contro il
decreto di pubblica utilità dell'opera, emanato dal Ministero dello Sviluppo
Economico, ad assumere
le opportune iniziative nei confronti della Regione Abruzzo affinché approvi rapidamente la legge che prevede l'incompatibilità tra grandi metanodotti ed aree altamente sismiche, a promuovere uno specifico studio sulla qualità dell’aria nel territorio della Valle Peligna. Per il gruppo consiliare del Pd si tratta di un risultato “rilevante ed importante, frutto di un confronto serrato
le opportune iniziative nei confronti della Regione Abruzzo affinché approvi rapidamente la legge che prevede l'incompatibilità tra grandi metanodotti ed aree altamente sismiche, a promuovere uno specifico studio sulla qualità dell’aria nel territorio della Valle Peligna. Per il gruppo consiliare del Pd si tratta di un risultato “rilevante ed importante, frutto di un confronto serrato

“Finalmente impegni concreti”. E’ il commento dei comitati per l’ambiente che esprimono la loro soddisfazione per l'approvazione, da parte del Consiglio Provinciale dell'Aquila, con voto unanime, della risoluzione relativa al metanodotto Sulmona-Foligno (che è un pezzo del grande gasdotto Brindisi-Minerbio) e alla centrale di compressione che
Riteniamo molto importante il
documento approvato non solo perchè riconferma in modo chiaro la contrarietà
all'opera, già espressa dall'Ente sia nel febbraio 2010 che nel gennaio scorso,
ma perchè impegna il Presidente Del Corvo e la Giunta Provinciale
a compiere atti concreti, tutti finalizzati a contrastare il rilascio, da parte
del Governo nazionale e della Regione, delle autorizzazioni necessarie per
realizzare il metanodotto e la centrale.
L'atto più
immediato è il ricorso al TAR Lazio
contro il decreto di "pubblica utilità" emanato dal Ministero
dello Sviluppo Economico. L'impugnazione di tale decreto, da parte della
Provincia, è particolarmente significativa perchè
è l'Ente che più di ogni altro è coinvolto dal progetto in quanto il tracciato
del metanodotto attraversa il territorio provinciale per oltre 103 km su 168, toccando
tutti i Comuni già colpiti dal disastroso sisma del 2009; altro importante punto è quello che impegna la Provincia ad opporsi, con le necessarie argomentazioni
tecnico-scientifiche, in tutte le sedi in cui è chiamata ad esprimere
pareri o autorizzazioni, come la Conferenza dei servizi convocata dalla Regione
e rinviata, dopo la fondata contestazione dei Comitati, al 25 ottobre; la
risoluzione impegna inoltre l'Amministrazione attiva della Provincia a far sì
che venga istituito un apposito tavolo,
con tutti i soggetti interessati, per giungere ad individuare una diversa localizzazione
della centrale e un diverso tracciato del metanodotto, che sia alternativo a
quello della dorsale appenninica; altro punto qualificante è quello con cui
si impegna la Provincia a promuovere
uno studio specifico sulla qualità dell'aria nel territorio della Valle
Peligna, stante la grave carenza dei dati finora esistenti, e la forte
preoccupazione dei cittadini per la grave minaccia alla salute pubblica
che deriverebbe dalla costruzione della centrale di compressione. Il
quinto, ma non meno importante punto, che anzi riveste un carattere di grande urgenza, è quello che impegna il Presidente Del
Corvo e la Giunta
Provinciale ad adottare le opportune iniziative istituzionali
e politiche nei confronti della Regione, e quindi del Presidente Chiodi,
affinchè venga approvata rapidamente la legge regionale che sancisce
l'incompatibilità tra grandi metanodotti ed aree altamente sismiche, legge
che dal marzo scorso è parcheggiata su un binario morto in base ad una
strumentale presunzione di incostituzionalità.
Ormai non c'è più tempo, la Regione deve scegliere : o
sta con chi vuole fare profitti sulla pelle dei cittadini o si decide a
difendere senza ulteriori indugi e doppi giochi gli inalienabili diritti del
territorio.
Questa
mattina, una delegazione dei Comitati,
ha seguito con molta attenzione i lavori del Consiglio Provinciale. Ora
vigileremo con altrettanta attenzione per accertare che gli impegni
contenuti nella risoluzione siano tradotti in atti ed iniziative concrete.
E' quello
che si attende l'intero territorio della Provincia e cioè che dalle parole si
passi ai fatti.”
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