ROMA - Fasce tricolori,
gonfalone comunale e chiavi delle singole municipalità in tasca pronte per essere
riconsegnate al governo. A Roma, in difesa dei piccoli comuni c’erano anche i
sindaci della valle Subequana e valle Peligna. Da tutta Italia si sono presentati in massa in una blindata piazza romana davanti Montecitorio per far sentire la voce dei più
piccoli, contro la manovra che vuole cancellarli. Nonostante il sole cocente
hanno fatto sentire la propria indignazione al governo
che alla fine,
sull’accorpamento dei piccoli comuni, ha fatto retromarcia. “I piccoli comuni
non sono il male dell’Italia anzi sono scrigni di storia, cultura e tradizioni
dell’intera nazione” ha detto Rodolfo Marganelli primo cittadino di Goriano Sicoli.
“Siamo soddisfatti per le rassicurazioni del sottosegretario Gianni Letta anche
se continuiamo a tenere la guardia alta anche per rispetto alla nostra storia”.
Tutt’intorno, una colorata piazza ricoperta da
migliaia di gonfaloni, molti dei quali listati a lutto. “Per le realtà montane sono proprio i presidi dei piccoli comuni
che, con sacrificio, riescono ad evitare il definitivo depauperamento dei
territori” aggiunge il sindaco di Castel di Ieri, Fernando Fabrizio. “Da tempo
siamo impegnati ad associare i servizi per ridurre le spese, ma tutto deve
restare su base volontaria e democratica senza obblighi come prevede il
decreto”. E’ l’appunto del presidente della comunità montana Sirentina e vicesindaco di Molina Aterno, Luigi Fasciani. Il riferimento è all’obbligo di
associazionismo previsto nel decreto. Un obbligo che, stando a quanto riportato
in piazza dalla delegazione dei sindaci dei piccoli comuni, alla fine ricevuta
da Gianni Letta, al momento sarebbe sospeso. “Più che parlare di costi della
politica e proporre indiscriminati tagli verticali” ha detto Fabio Camilli primo cittadino di Acciano “sarebbe necessaria una politica di razionalizzazione a
partire dall’alto”. I tagli ai piccoli comuni, infatti, costerebbero quanto la
riduzione di undici parlamentari. Alla manifestazione erano presenti anche gli
amministratori dei comuni di Secinaro, Gagliano Aterno, Cocullo, Vittorito,
Corfinio e molti altri del centro Abruzzo. Si attende adesso che le parole e gli stralci
promessi dal sottosegretario diventino legge. ULTIME NOTIZIE DALLA REGIONE
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