ANVERSA DEGLI ABRUZZI - Composte lacrime e stretti abbracci in un assordante silenzio. E’ nel cimitero del suo paese natio, Anversa degli Abruzzi, che riposerà Giuseppe Fiducia, accanto a sua sorella deceduta qualche anno fa. In tanti, oggi pomeriggio, hanno voluto salutare per l’ultima volta il pittore e l’amico, rimasto vittima lo scorso sabato sera di un violento incidente stradale lungo l’asse attrezzato nei pressi dell’aeroporto di Pescara. Nessuna funzione religiosa, niente cerimonie, niente eccessi floreali. La salma è giunta dall’obitorio dell’ospedale pescarese direttamente nel camposanto anversano. Un rispettoso silenzio da parte delle tantissime persone che si sono strette, quasi pietrificate, intorno al tremendo dolore della moglie Mariella, in auto con lui quella sera, che a mani aperte sulla bara con un filo di voce sibilava il suo grande tormento: “Io mi sono salvata e lui no”. Tra i tanti amici, colleghi, concittadini e politici presenti che non hanno risparmiato parole di elogio per un grande artista e un ottimo amico, come hanno confermato tutti, anche l’ex presidente della Regione Ottaviano Del Turco: “Era uno degli artisti più grandi d’Abruzzo e una delle persone più leali che abbia mai conosciuto” ha affermato commosso. “Ho perso qualcosa di più di un amico. Aveva la forza di saper andare controcorrente realizzando quadri non facili”. L’imprenditore Gabriele Gravina, anch’egli presente, lo ha ricordato come “un artista dalla spiccata intelligenza, amante della buona compagnia e dell’arte per l’arte”, uno che “non dipingeva per vendere” e che credeva nell’immortalità dell’arte. Giunto da Crotone non ha voluto mancare al rito funebre il critico d’arte Enrico Crispolti (FOTO) il quale ha rimembrato quando lo aveva incontrato la prima volta: “Era un mio allievo dell’Accademia di Belle Arti romana”. Nelle sue opere, ha raccontato Crispolti, si evince il senso di riflettere una dimensione magica, i suoi quadri sono carichi di attesa, di grande qualità e originalità. Aveva la forza di mantenere sempre la sua indipendenza”.
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lunedì 20 giugno 2011
L'ULTIMO SALUTO A GIUSEPPE FIDUCIA
ANVERSA DEGLI ABRUZZI - Composte lacrime e stretti abbracci in un assordante silenzio. E’ nel cimitero del suo paese natio, Anversa degli Abruzzi, che riposerà Giuseppe Fiducia, accanto a sua sorella deceduta qualche anno fa. In tanti, oggi pomeriggio, hanno voluto salutare per l’ultima volta il pittore e l’amico, rimasto vittima lo scorso sabato sera di un violento incidente stradale lungo l’asse attrezzato nei pressi dell’aeroporto di Pescara. Nessuna funzione religiosa, niente cerimonie, niente eccessi floreali. La salma è giunta dall’obitorio dell’ospedale pescarese direttamente nel camposanto anversano. Un rispettoso silenzio da parte delle tantissime persone che si sono strette, quasi pietrificate, intorno al tremendo dolore della moglie Mariella, in auto con lui quella sera, che a mani aperte sulla bara con un filo di voce sibilava il suo grande tormento: “Io mi sono salvata e lui no”. Tra i tanti amici, colleghi, concittadini e politici presenti che non hanno risparmiato parole di elogio per un grande artista e un ottimo amico, come hanno confermato tutti, anche l’ex presidente della Regione Ottaviano Del Turco: “Era uno degli artisti più grandi d’Abruzzo e una delle persone più leali che abbia mai conosciuto” ha affermato commosso. “Ho perso qualcosa di più di un amico. Aveva la forza di saper andare controcorrente realizzando quadri non facili”. L’imprenditore Gabriele Gravina, anch’egli presente, lo ha ricordato come “un artista dalla spiccata intelligenza, amante della buona compagnia e dell’arte per l’arte”, uno che “non dipingeva per vendere” e che credeva nell’immortalità dell’arte. Giunto da Crotone non ha voluto mancare al rito funebre il critico d’arte Enrico Crispolti (FOTO) il quale ha rimembrato quando lo aveva incontrato la prima volta: “Era un mio allievo dell’Accademia di Belle Arti romana”. Nelle sue opere, ha raccontato Crispolti, si evince il senso di riflettere una dimensione magica, i suoi quadri sono carichi di attesa, di grande qualità e originalità. Aveva la forza di mantenere sempre la sua indipendenza”.
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