Mettere radici, profonde e durature, alla cultura delle regole, diffondere tra gli studenti la cultura dei valori civili per educare ad una nozione profonda dei diritti e doveri: è questo l’obiettivo del progetto educativo promosso dall’International Police Association di Sulmona, in collaborazione con la Polizia Penitenziaria e che ha coinvolto, nella mattinata del 7 febbraio, gli alunni delle classi quinte della Scuola Primaria “Giuseppe Lombardo Radice”. Il Presidente dell’Associazione, Mauro Nardella ha evidenziato quanto sia importante lanciare questo messaggio ai ragazzi.Si parte dalle nuove generazioni: un modo, in fondo, per guardare al futuro, per costruire il futuro.Il tema della legalità, è assolutamente centrale per le sfide che siamo chiamati a combattere, a cominciare dalla lotta per una società più giusta e democratica, in cui tutti i cittadini siano uguali di fronte allo stesso sistema di diritti e doveri.Da tempo la nostra scuola è impegnata nel diffondere questa cultura ed ha realizzato molti incontri e progetti sull’educazione alla legalità.In effetti, la scuola educa alla legalità attraverso il suo stesso essere scuola, è la prima Istituzione in cui ci si confronta con gli altri, bisogna rispettare alcune regole e avere una precisa condotta.La legalità è, quindi, da sempre presente, a livello di apprendimento informale, nell’intero arco del tempo scolastico. Il passo in avanti che si è tentato di promuovere è quello di inserire questa educazione trasversale anche nei processi di apprendimento formale: essa è così intesa dai docenti come corollario di ogni attività didattica e non è soltanto il fine, ma piuttosto il mezzo per costruire conoscenza, coscienza, rispetto dei diritti e dei doveri e programmare una risposta all’incalzare di fenomeni di illegalità e devianza sociale. Le tematiche affrontate con gli alunni sono state quella del l bullismo e il vandalismo a scuola nonché l’uso di sostanze legali ed illegali e i relativi danni alla salute. Sono intervenuti, inoltre, all’incontro l’Ispettore Superiore di Polizia di Stato Nicola Sanelli e l’Assistente capo Polizia Penitenziaria Genovese Antonino. I ragazzi che hanno partecipato sono stati invitati a non vivere con paura la modernità, per cercare piuttosto una forma di convivenza che dia spazio a tutti nel rispetto reciproco delle regole della nostra società.Vivere, quindi, da attori positivi la sfida della cittadinanza ed essere al contempo portatori di una cultura della legalità, contro la subcultura della furbizia di tutti coloro che, slealmente, piegano le regole al solo vantaggio personale.Un ultimo aspetto che è stato sottolineato è questo: la sfida della legalità è una sfida che possiamo vincere solo se decidiamo di combatterla insieme. In questo percorso che è appena all’inizio siamo già in tanti. Ora si aggiungono i ragazzi e le ragazze delle classi quinte della scuola primaria “Giuseppe Lombardo Radice” che hanno preso parte all’incontro con attenzione e viva partecipazione.Molti sono stati i loro interventi che hanno sottolineato in particolare di aver compreso che “la legalità non è solo una parola, ma un concetto reale su cui bisogna basare la nostra vita”.L.F.
Nessun commento:
Posta un commento