
"Le nuove sottozone della doc Montepulciano d'Abruzzo, approvate dal Ministero delle Politiche Agricole e trionfalmente annunciate dall'assessore regionale Febbo, sono un vero de profundis per lo sviluppo locale della Valle Peligna e di Sulmona". Lo afferma il consigliere comunale di Sulmona, Antonio Iannamorelli (Pd), riferndosi alla nuova mappatura che ricomprende alcuni impianti vitivinicoli della Valle Peligna in quelli dell'aquilano. "Nelle nuove denominazioni, infatti, la nostra zona e' accumunata a quella delle Terre Aquilane - continua Iannamorelli - nelle quali non si riesce a rinvenire alcuna specificita' legata al territorio di Sulmona e della Valle Peligna, che invece ha delle particolarita' e delle identita' inconfondibili, sia nella coltivazione che nella vinificazione del Montepulciano d'Abruzzo". Secondo Iannamorelli, promotore di un ordine del giorno in consiglio comunale, "dare l'unico nome di Terre aquilane a tradizioni vitivinicole che producono vino a Prezza, Pratola Peligna, Corfinio, Vittorito e Sulmona, e' una offesa per i produttori, per la storia dell'enologia locale e rappresenta un danno inimmaginabile al marketing territoriale della nostra zona". La richiesta al Ministero, che sara' dibattuta in consiglio comunale, e' quella di rivedere la mappatura per una differenziazione dei luoghi di produzione tesa al riconoscimento dell'autonoma doc per tutta la Valle Peligna.
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