i comitati cittadini, dopo aver spiegato i risvolti negativi per il territorio che porterebbe l'opera, hanno sollecitato
la
sicurezza e la salute della popolazione, stante l'elevata sismicità del
territorio e la scarsa capacità della Valle Peligna di diluire le emissioni
della centrale.
I
rappresentanti dei Comitati hanno evidenziato come la Provincia dell'Aquila
sia l'Ente pubblico maggiormente coinvolto, dal momento che ben 103 km su
168 del metanodotto Sulmona-Foligno, interessano il territorio provinciale; non
solo, ma la Provincia ha
specifiche e molteplici competenze in relazione al progetto Snam sia in ordine
alla pianificazione territoriale e urbanistica, che per quanto attiene alla
tutela ambientale, alla qualità dell’aria e alla protezione civile.
Tuttavia,
hanno ricordato i Comitati, a fronte a un così elevato coinvolgimento, che finora la Provincia non ha
messo in atto nessuna concreta iniziativa per fermare un'opera così impattante
e pericolosa.
Le delibere
di contrarietà dell'Ente sono rimaste lettera morta ed invano, nei mesi
scorsi , i Comitati hanno chiesto che anche la Provincia impugnasse
davanti al TAR del Lazio il decreto di "compatibilità ambientale", così
come invece hanno fatto, tra gli altri, il Comune dell'Aquila
e quello di Sulmona.
Perciò i Comitati hanno chiesto alla Provincia di passare dalle
parole ai fatti. Come? Innanzitutto presentando ricorso al TAR Lazio contro il
nuovo decreto di "pubblica utilità" dell'opera, i cui termini scadono
il 10 ottobre; e poi adottando una serie di iniziative, come quella di
partecipare attivamente al coordinamento interregionale anti-gasdotto affinchè,
insieme agli altri Enti interessati, si induca la Snam e il Governo nazionale
ad individuare un diverso tracciato rispetto a quello appenninico; effettuare
direttamente o destinare specifiche risorse per uno studio della qualità
dell'aria nella Valle Peligna; mettere in campo adeguati mezzi e
professionalità affinché gli studi e i monitoraggi prescritti dal decreto di
"compatibilità ambientale" siano effettuati con la massima serietà;
esercitare la proprie prerogative per la individuazione di ogni possibile
contrasto tra il progetto Snam e le norme vigenti in tutte le sedi in cui la Provincia è tenuta
ad esprimere il proprio parere; spingere sulla Regione affinchè
approvi, senza ulteriori indugi, la legge che non consente il passaggio di
grandi metanodotti ed oleodotti in aree ad elevata sismicità.
I
Comitati auspicano che, in occasione del Consiglio Provinciale che si terrà
domani, giovedi 29 settembre, queste iniziative possano diventare impegni
concreti e fattivi in difesa dei diritti fondamentali del territorio”.
Nessun commento:
Posta un commento