Merito va all'ottima dr.ssa Silvia Di Nunzio, Pubblico Ministero titolare delle indagini, impegnata nell'attività d'indagine difensiva così come prevede il codice di Procedura Penale all'articolo 391 bis e seguenti e all'avvocato penalista Antonio Maria La Scala che della persona offesa è difensore di fiducia.
La notizia è stata accolta con estremo favore dal Segretario del Coordinamento nazionale polizia penitenziaria SPP Mauro Nardella che bene ha fatto a coinvolgere l'avvocato e amico La Scala in questo percorso di giustizia.
Ci si aspetta ora- afferma Nardella- che il Ministero della Giustizia, alla quale l'agente amministrativamente appartiene, la sostenga sia moralmente che enomicamente.
Male non sarebbe, qualora si arrivasse a un rinvio a giudizio, dare un forte segnale costituendosi parte civile nei confronti dei presunti colpevoli.
A tal proposito l'avvocato Antonio Maria La Scala, così come accaduto per gli agenti di polizia tuttora indagati per omicidio colposo per l'assassinio del killer del povero vicebrigadiere dei carabinieri Le Grottaglie, chiederà al Ministero della Giustizia la copertura di tutte le spese che M.R.F. andrà a sostenere per vedersi riconosciuto il danno di immagine ed esistenziale che è stata costretta a subire, facendo ricorso al fondo di cui al Decreto Sicurezza.
Nulla trapela circa l'andamento delle indagini anche perché coperto dal segreto d'ufficio. Tuttavia mi sento di affermare che ci troviamo di fronte a un vero e proprio fatto storico - continua Nardella -.
Chi ha sbagliato ora dovrà rivedersi in quello che ha fatto soprattutto laddove ha creduto con molta facilità che si possa colpire una persona solo perché la si crede incapace di saper gestire le proprie autonomie professionali.
Chi ha creduto di fare di M.R.F. carne da macello non ha fatto però i conti però con una Procura eccellente qual è quella di Vasto, con un avvocato come Antonio Maria La Scala che di fronte a questo tipo di eventi non lo batte nessuno e con un Sindacato come il Cnpp-Spp che non accetterà mai che un poliziotto penitenziario venga così maltrattato come lo è stata la povera M.R.F.
-conclude Nardella-
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