I 375.000 euro, infatti, non vincolati nel 2019, sono confluiti nell'avanzo libero del 2020, ch'è finito per ammontare ad oltre 527.000 euro (per un Comune in cui negli anni migliori si era arrivati ad un massimo di 170.000 di avanzo) e sono stati spesi praticamente tutti per opere diverse dal cantiere della nuova scuola voluta con insistenza da Angelilli e dai suoi.
Vogliamo ricordare al consigliere Angelilli - che all'assise consiliare ha dato lezione di come le risorse pubbliche si possano muovere con un "semplice artificio contabile" - che quando si ottiene un finanziamento dallo stato destinato ad una precisa opera pubblica, quei soldi vanno vincolati e spesi solo ed esclusivamente per le finalità per cui sono stati concessi e non possono, perciò, essere distratti per altre, sia pur legittime, finalità.
Inoltre, appare singolare che un tale professionista della finanza pubblica non si sia minimamente sorpreso quando nel 2020 si è trovato oltre mezzo milione di avanzo libero da poter spendere come meglio ha creduto: non si è posto domande difronte ad un tale ammontare? Non ha pensato che qualcosa potesse essere sfuggito a lui o a coloro su cui, per dovere istituzionale, aveva il dovere di vigilare?
Ad Angelilli rispondiamo che il rispetto per i dipendenti comunali, siano essi operai o funzionari, non può e non deve mai venire meno ed è vile e strumentale tirare in ballo loro per colpire l'amministrazione in carica. Così com'è comico inventarsi "vulgate" e "chiacchiere" da rappresentare al consiglio comunale per darsi l'incenso da soli e atteggiarsi a vittime delle malelingue (o come cercare di sviare la gravità di un bilancio in rosso, peraltro rosso acceso, il primo in oltre dieci anni, venendo armati per una crociata in difesa della rete elettrica come se dall'altra parte se ne preparasse l'asta al migliore offerente).
Al direttore de "il germe", che ha descritto l'amministrazione come "impantanata" sul bilancio, dovrebbe essere sufficiente il codice deontologico della sua professione a rammentargli che la narrazione dei fatti sulla stampa dovrebbe essere ispirata all'imparzialità almeno della cronaca, se non delle opinioni.
A quel blogger che si presta anch'egli a fare da portavoce per la minoranza di "rinnovamento", che ha descritto la seduta del consiglio comunale di Pacentro come "più simile ad un mercato che ad una assise democratica", rammentiamo il rispetto che si deve al confronto democratico anche quando questo si fa acceso, pur non condividendo i toni e i modi che la minoranza ha portato in consiglio.
Al nostro Sindaco, che è il Sindaco di tutti, all'Amministrazione ai dipendenti comunali tutti e ai cittadini di Pacentro diciamo invece: teniamo duro, andiamo avanti, con la serietà e la trasparenza che finalmente è tornata a Palazzo La Rocca e, ora e sempre, con la tranquillità di una coscienza pulita, la sola che permette di affrontare ogni sacrificio e superare tutte le difficoltà".
Unione e futuro per Pacentro
Nessun commento:
Posta un commento