L'AQUILA -
"All’interno del percorso di mobilitazione dal tema “la Sanità Pubblica Si Difende” si è tenuto nella giornata di ieri, martedì 18 luglio, un incontro con S.E. il Prefetto dell’Aquila, Dott.ssa Cinzia Teresa Torraco.
Nel ringraziarla per la disponibilità dimostrata e per la sensibilità verso i temi illustrati, accogliamo con favore la dichiarazione conclusiva della riunione con cui S.E. ha comunicato la volontà di inviare una nota alla Regione Abruzzo ed alla Direzione Strategica della ASL Avezzano-Sulmona-L’Aquila utile a sensibilizzare tutti gli attori istituzionali coinvolti verso un proficuo confronto che possa determinare appropriate soluzioni alle problematiche sollevate.Già nei giorni scorsi avevamo evidenziato la necessità di rivolgerci al Prefetto dell’Aquila a causa dell’assordante silenzio della Direzione Strategica della ASL sulle criticità del sistema sanitario provinciale.
Ai temi sollevati nei diversi incontri: mancato reintegro dei medici pensionati dei Nuclei di Cure Primarie; carenze, precarietà ed esternalizzazioni del personale; aumento dei carichi di lavoro per tutte le categorie professionali della ASL; mancata valorizzazione dell’attività di prevenzione e cura dei consultori e dei servizi per la salute mentale; illogicità nel realizzare case di comunità all’interno dei nosocomi dell’Aquila e di Sulmona; problematiche inerenti la ripresa dell’attività ordinaria ospedaliera a seguito della violazione informatica; riduzione delle liste di attesa; mancata programmazione e pianificazione della medicina territoriale e dell’edilizia sanitaria; accesso alla Facoltà di Medicina, alle Specializzazioni ed alle Borse di Studio; si aggiungono altre questioni dirimenti, come la carenza di materiale chirurgico, di farmaci, di dispositivi medici, che in alcuni casi stanno comportando il rinvio di interventi chirurgici programmati. Infine, resta ancora aperto il tema dell’attacco informatico e l’assenza di certezza per cittadine e cittadini sul trafugamento dei dati. Questa condizione continua a generare sconcerto e senso di abbandono, poiché gli atti prodotti dalla direzione strategica sono di pura formalità.
Tali gravi e irrisolte problematiche stanno minando il concetto di sanità pubblica, universale, gratuita e di prossimità, limitando l’accesso alle cure e compromettendo il diritto alla salute ed alla prevenzione. Riteniamo inaccettabile per un paese civile costringere gli utenti, chiaramente chi può, a rivolgersi al privato per soddisfare i propri bisogni sanitari rischiando di escludere gli ultimi ed i fragili dalla cura e dalla prevenzione.
Continueremo anche nei prossimi giorni a sollecitare la convocazione in V Commissione Consiliare Sanità della Regione Abruzzo al fine di affrontare, anche in quella sede, le problematiche di interesse generale che riguardano il sistema sanitario pubblico provinciale e che stanno incidendo negativamente nella vita di cittadine e cittadini, lavoratrici e lavoratori. La mobilitazione continua, ribadiamo la necessità di coinvolgimento e di partecipazione nell’assumere scelte che ricadono sulla nostra comunità. Governare il sistema pubblico della salute non può rispondere ad esigenze meramente contabili, ma deve avere un fine, costituzionalmente garantito, che è quello di rendere effettivo ed esigibile il diritto alla salute. Solo attraverso una coerente e costruttiva filiera di relazioni istituzionali è possibile affrontare i problemi trovandone la soluzione".
Le Associazioni promotrici
Cgil L’Aquila, Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale, Sindacato Dei Medici Italiani, Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani, 180 Amici L’Aquila, Unasam, Cittadinanzattiva L’Aquila, Tribunale per i diritti del malato Abruzzo, Anpi, Arci, Auser, Udu, Associazione Donatella Tellini-Centro Antiviolenza e Biblioteca delle Donne, Associazione Donne TerreMutate, Comitato promotore “ Salviamo i Nuclei di Cure Primarie”
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