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venerdì 26 maggio 2023

"FARMACI EQUIVALENTI: GLI ABRUZZESI NON SI FIDANO E SPENDONO MILIONI PER I FARMACI BRANDIZZATI. A RISCHIO L’ADERENZA AI TRATTAMENTI PER PATOLOGIE CRONICHE"

TERAMO  -  "L’ingresso   dei   farmaci equivalenti   nel   mercato   farmaceutico   mondiale   è   un fenomeno   di   notevole   interesse  in   termini   economico- sociali.  “I   farmaci   equivalenti   sono   strumenti   di   cura   che, garantendo la medesima efficacia terapeutica dei farmaci branded,   supportano   di   fatto  la  sostenibilità   dei   sistemi sanitari generando risorse da investire nell’innovazione”, spiega  Maurizio   Di   Giosia  Direttore   Generale   ASL Teramo, aprendo il tavolo di lavoro dal titolo: “IL RUOLO SOCIALE DEL FARMACO EQUIVALENTE -  CALL TO   ACTION”,   promosso   da  Motore   Sanità.   “Il   loro utilizzo  - continua Di Giosia - favorisce la riduzione della spesa   a   carico   delle   persone,   il   miglioramento dell'aderenza   alla   terapia   e   quindi   anche   una   ricaduta positiva   in   termini   di   salute.  Ma  l’impiego   dei   farmaci equivalenti  nel  nostro   Paese   è   ancora   basso  rispetto   ai medicinali di marca e si avverte la necessità di aumentare la consapevolezza degli aspetti positivi dati dal consumo dei farmaci equivalenti fra la popolazione. Ben vengano dunque iniziative come questa, volte a sviluppare azioni concrete a livello locale e regionale per aumentare l’uso dei farmaci equivalenti”. Le   iniziative   dell’ASL   di   Teramo   per   promuovere   la
cultura dell’equivalente e il ruolo del farmacista.
“I   cittadini   teramani   hanno  sostenuto  una   spesa  pari   a
circa 6,8 milioni di euro (dato in crescita rispetto all’anno
precedente), per acquistare i cosiddetti farmaci brand”, ha
detto  Ilaria   Senesi  Direttore   Farmacista
Servizio+Farmaceutico   Territoriale   Asl   Teramo.   “Tale
spesa, marcatamente superiore rispetto a quella sostenuta
dai cittadini delle regioni settentrionali e quindi da regioni
con reddito pro-capite più alto rispetto alle regioni del Sud,
potrebbe   essere   ridotta   con   una   giusta   e   adeguata
informazione in merito ai farmaci equivalenti. Il costo che i
cittadini  sostengono   per   la   mancata  scelta  del  farmaco
equivalente potrebbe determinare anche una diminuzione
dell’aderenza   ai  trattamenti  farmacologici  per   patologie
croniche, come osservato in recenti studi scientifici. Da
diversi anni, per diffondere la cultura dell’equivalente, la
Asl di Teramo organizza incontri per i medici delle cure
primarie mostrando l’andamento e la penetrazione degli
equivalenti   nel   territorio;   inoltre   nelle   Comunicazioni
periodiche inviate dal Servizio Farmaceutico si sottolinea
l’importanza   dell’utilizzo   dei   farmaci   equivalenti   dando
informative   e   indicazioni   per   esempio   su   nuovi
confezionamenti   economicamente   più   vantaggiose   per   il
SSR. È necessario, per colmare il gap culturale, che tutti gli
stakeholders   attuino   una   strategia   condivisa,   al   fine   di
migliorare a tutti i livelli la comunicazione e l’informazione
rivolta al cittadino”.
Nel 2022 gli abruzzesi hanno speso più di 27milioni di
euro come compartecipazione per le terapie con farmaci
a brevetto scaduto griffati.
Parlando di numeri Carla Sorrentino, Responsabile ufficio
monitoraggio Spesa Farmaci e Dispositivi Medici Regione
Abruzzo, ha sottolineato il fatto che: “Le Regioni del Sud
Italia   presentano,   nel   2022,   valori   per   la   quota   di
compartecipazione sul prezzo di riferimento superiori a 21
ero  pro-capite, a fronte di una media nazionale di 18,40
euro pro-capite. In particolare in Abruzzo l’importo della
quota di differenza tra il prezzo al pubblico e il prezzo di
riferimento AIFA corrisposta dai pazienti abruzzesi è stata
di 27,4 milioni di euro per un ammontare di circa 75 mila
euro al giorno e un valore medio su ciascun assistito di
21,50 euro, a fronte di una media nazionale di 18,38 euro.
Tale   aspetto,  sebbene   non   direttamente   impattante   sulla
spesa   farmaceutica   convenzionata   a   carico   del   SSR   (in
quanto i farmaci a brevetto scaduto inseriti nelle liste di
trasparenza AIFA sono rimborsati nei limiti del prezzo di
riferimento stabilito dalla stessa AIFA, restando a carico
degli assistiti il pagamento dell’eventuale differenziale di
prezzo   nel   caso   di   erogazione   dei   farmaci   brand   o
comunque   di   farmaci   con   prezzo   superiore   a   quello   di
riferimento),   rappresenta   comunque   un   paradossale
elemento di criticità, atteso che l’Abruzzo è una regione
caratterizzata   da   un   indice   di   deprivazione  sociale
superiore   alla   media   nazionale,   in   ragione   del   quale,
proprio al fine di non aggravare sulla spesa dei cittadini,
dovrebbe essere garantito il più ampio ricorso ai farmaci

    equivalenti,   ovvero   ai   farmaci   con   prezzo   allineato   al
    prezzo di riferimento AIFA”.
    Il ruolo del medico di medicina generale.
     
    Sul ruolo del medico di medicina generale è intervenuta
    infine  Valentina   Antonacci,   Segretario   Provinciale
    FIMMG Teramo: “I bisogni di salute da parte dei cittadini
    crescono, ma di pari passo cresce la necessità di contenere
    la   spesa   sanitaria.4Il   SSN   ha   delle   risorse   che   vengono
    rinnovate, ma non sono di certo illimitate.4La good practice
    messa in atto dai Medici di Assistenza Primaria è in grado
    di   sostenere   la   sfida   di   conciliare   questi   due   aspetti
    attraverso scelte etiche, come la prescrizione di farmaci
    equivalenti contenenti molecole a brevetto scaduto, a patto
    però che venga sempre mantenuta alta l'attenzione sulla
    qualità4  dell'alternativa   terapeutica   suggerita,   anche
    attraverso il dialogo continuo e corretto con l'Industria del
    Farmaco. La difesa dell'equità ed universalità del nostro
    SSN passa anche attraverso piccole scelte quotidiane”.
    Questo   progetto   è   stato   realizzato   grazie   al   contributo
    incondizionato di Teva Italia S.r.l".

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