A proposito del curioso primato "rosa" del suo ufficio postale: "Il nostro è un esempio concreto di quanto Poste Italiane sia attenta a valori come l'inclusione e la parità di genere. Ma al di là dei numeri, ognuna di noi ha le sue sfumature, competenze e abilità. Più in generale, credo che Poste sia l'emblema della femminilità, un'azienda leader contro le discriminazioni di genere e da sempre aperta alle donne. Elementi non scontati nell'attuale società, dove soprattutto durante gli anni della pandemia un'alta percentuale di donne si è trovata a dover scegliere tra la vita lavorativa e quella privata".
Proprio sul delicato tema della parità di genere e del ruolo della donna nella società, Barbara ha la sua opinione: "Sappiamo bene quanto purtroppo ancora oggi la donna si trovi a dover portare sulle spalle il peso dell'essere mamma e moglie. Questa condizione è stata accentuata durante gli ultimi anni, in cui il problema della disparità è emerso notevolmente. Una condizione che però non si riscontra nel contesto di Poste, che invece valorizza la figura femminile e tutela i principi della parità di genere, guardando al futuro in una prospettiva di grande uguaglianza e talento".
Nel settore recapito, in tutta la provincia dell'Aquila le donne sono il 55% del personale e due centri di distribuzione su tre sono guidati da donne: rispettivamente, Paola Stasio ad Avezzano e Sonia Rampini a Sulmona.
Anche nel 2023 e per il quarto anno consecutivo, a Poste Italiane è stata assegnata la certificazione "Top Employers", che seleziona in tutto il mondo le aziende che si distinguono per le migliori politiche di gestione delle risorse umane, attraverso parametri quali la selezione, la gestione, lo sviluppo, la comunicazione interna, la formazione, il welfare aziendale, oltre alle politiche di diversity & inclusion".
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