Realizzato in collaborazione con il Servizio di Neuropsichiatria Infantile e dello sviluppo adolescenziale territoriale di Sulmona (AQ), con il quale il Servizio Diocesano per la Tutela dei Minori ha avviato una partnership progettuale, e con il Comune di Sulmona, il convegno rappresenta un importante momento di formazione e di confronto, nonché di sensibilizzazione della responsabilità educativa e protettiva che la famiglia in primis, la scuola e la comunità hanno nei confronti dei bambini e degli adolescenti.
Al convegno sono intervenuti Don Gianluca Marchetti (Dottore di Diritto Canonico, membro del Consiglio di Presidenza del Servizio Nazionale Tutela Minori, Cancelliere della Curia di Bergamo e Direttore del Servizio Diocesano Tutela Minori di Bergamo) con una riflessione sul ruolo della Chiesa nel contrasto al fenomeno degli abusi; la Dott.ssa Tatiana D'Ambrogio (Neuropsichiatra Infantile presso il Servizio di Neuropsichiatria Infantile e dello sviluppo adolescenziale territoriale di Sulmona) che ha affrontato il tema degli effetti del trauma dell'abuso sui minori e la Dott.ssa Arianna Sirolli (Psicologa-psicoterapeuta del Servizio di Neuropsichiatria Infantile e dello sviluppo adolescenziale territoriale di Sulmona) che ha parlato delle conseguenze psicologiche degli abusi. A seguire è stata avviata una Tavola Rotonda sul tema "Lavoro di rete e tutela dei minori. Le buone prassi interistituzionali", coordinata dalla Dott.ssa Lucia Colalancia, Referente Diocesana per la tutela dei minori. La Dott.ssa Maria Pia Legge, Direttrice dell'UOC di Neuropsichiatria Infantile e dello sviluppo adolescenziale territoriale del Dipartimento di Salute Mentale della ASL 1 L'Aquila- Avezzano- Sulmona, ha presentato la proposta di un protocollo di intesa per la tutela dei minori nella Valle Peligna e nell'Alto Sangro.
Il convegno di oggi si pone come un importante confronto territoriale nell'avvio di una rete interistituzionale che metta al centro la tutela dei minori, che operi in sinergia nel contrasto fermo al fenomeno degli abusi, sensibilizzando e formando, ascoltando e proteggendo i minori, attraverso la definizione di prassi centrate sui bisogni reali dei minori e delle famiglie".
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