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martedì 29 novembre 2022

CARCERE DI SULMONA: "SI STRINGE IL CAPPIO DEL SOVRAFFOLLAMENTO". NARDELLA (UIL) "SI STA FACENDO UN GIOCO AL "MASSACRO"E A RIMETTERCI SONO DETENUTI ED AGENTI"

SULMONA - "Neanche 10 giorni fa avevamo attribuito al carcere di Sulmona la maglia nera per il sovraffollamento denunciando la presenza di 429 detenuti in luogo di 329 previsti dalla capienza regolamentare.Il grido lanciato dalla Uil e volto a sensibilizzare chi di competenza a prendere seri provvedimenti deflattivi ha purtroppo avuto un epilogo opposto rispetto a quello auspicato.Sulmona si ritrova così a doverne annoverare oggi 440 di detenuti e non (così come era giusto e logico fare) molti di meno rispetto a quelli precedentemente enumerati.
Un gioco al "massacro" che sta di fatto portando grossi malumori tra la popolazione detenuta e tra gli addetti ivi operanti.I motivi non mancano visto che ad essere compressi per non dire compromessi sono i diritti sanciti da precise norme in materia Penitenziaria.
Si pensa all'impossibilità per i detenuti provati psicologicamente, tra i quali anche diversi ergastolani, di poter vivere la loro carcerazione in cella singola. Cosa dire poi delle decine e decine di detenuti ( 32 per l'esattezza) che pur avuto concesso un permesso di necessità a loro attribuito per gravi ed eccezionali motivi di carattere familiare attendono da mesi di vedersi assecondati nel loro diritto.
Il tutto perché a causa del sovraffollamento non vi sono più celle disponibili per tali evenienze.
È vero che non è un diritto inalienabile per gli ergastolani quello di vivere la loro detenzione in camera singola ma è pur vero che l'art. 6, c.5 del decreto legislativo 124/2018 non lo esclude del tutto visto che così recita: " fatta salva contraria prescrizione medica e salvo che particolari situazioni dell'istituto non lo consentano, è preferibilmente consentito al condannato alla pena dell'ergastolo il pernottamento in camere ad un posto, ove non richieda di essere assegnato a camere a più posti".
Resta il fatto però che 32 detenuti non riescono ad andare a fare visita ai loro familiari gravemente ammalati perché non vi sono spazi sufficienti per consentire loro di effettuare la quarantena COVID.
Una cosa certa è che  il sovraffollamento di danni ne sta facendo a Sulmona e li sta facendo per i diritti compressi ai detenuti e per i nervi distrutti agli operatori penitenziari.
Intanto il cappio del sovraffollamento si stringe sempre più e il gioco al "massacro" continua.
La UIL si augura e per il bene di tutti che l'Amministrazione penitenziaria inverti la rotta.
A tal proposito abbiamo chiesto l'intervento del Garante delle persone private della libertà personale Gianmarco Cifaldi affinché si concorra tutti a ripristinare condizioni di legittimità.
Nei prossimi giorni è prevista una sua visita".

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