SULMONA - "
In attesa del 31.12.9999, data presunta per la consegna dei lavori circa il presunto rifacimento del look della villa comunale, da anni decantata ma ad oggi offuscata da una nebbia mediatica che non riesce a fare trasparire nulla circa la data di inizio lavori, a riportare l'attenzione su quello che dovrebbe essere il polmone verde della città è la scritta di un'ignota persona che da ieri sera, probabilmente, campeggia sovrana sul busto di Carlo Tresca." Questa villa appartiene ai cittadini e non alle cacche dei cani...per il sindaco... liberaci dalle puzze".Questo è il brocardo tutto italiano, corredato di una mascherina non certo posto a tema della pandemia del secolo, apparso sul viso del patriota sulmonese.
In tanti sono stati coloro i quali si stanno fermando ad osservarlo e finanche chi, alcuni secondi prima, stava per andarsene incurante del fatto che il suo cane aveva appena fatto il bisognino.
Per carità nulla contro i cani ai quali va il massimo dell'apprezzamento per via dell'amore viscerale che riserva ( non so fino a che punto giustamente) al suo "amico" uomo.
Fatto sta che sono in molti quelli che evidentemente il cane lo vedono più come una moda, infischiandosene dei doveri che dovrebbero accompagnare la loro conduzione, che come un vero gesto d'amore da riservare al più fedele degli animali.
La civiltà ottusa dell'uomo o, per meglio dire, la sua incivilta', regna sempre più sovrana a Sulmona.
Città che fu di Ovidio anche se, forse, guardando ed annusando i veicoli post sabato sera del centro storico, ricorderebbe più quella di Vespasiano.
Chissà...."
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