La sensazione che si prova ogni qualvolta si osserva Bernardi scendere in cattedra è quella di chi si ritrova di fronte un professionista sincero e molto ben impostato dal punto di vista comunicativo.Mai una tendenza previsionale del tempo dallo stesso annunciata è stata sviscerata con quell' enfasi acchiappa click che risulta invece propria di alcune( fortunatamente poche) pagine meteo.
I suoi continui aggiornamenti fanno sì che i passaggi previsionali cambino i loro modi verbali sostituendo il condizionale iniziale con l'indicativo presente.
Un modo attraverso il quale ottiene di coniugare la sua capacità di previsione con quella di chi, come la donna e l'uomo di oggi, vive in una società alla costante ricerca della perfezione.
Non a caso il suo mentore televisivo è stato il colonnello Bernacca che del modo di fare previsioni del tempo è stato in assoluto il più amato.
Di ogni stagione meteorologica oltre che astronomica Bernardi ne sa sapientemente spiegarne i perché. I perché delle rispettive fasi che le caratterizzano facendone vivere, nel contempo, le sensazioni che, soprattutto in Italia, l'inverno, la primavera, l'estate e l'autunno riescono a regalare ( d'altronde l'Italia è invidiata anche per questo) e, soprattutto, i perché delle stagioni se ne devono vedere assicurati i tempi climatici.
Un modo attraverso il quale riuscire a dare, così come da Bernardi fatto, un senso pratico alle note elaborate e regalate alla cultura musicale mondiale dall'italiano Antonio Vivaldi.
Le caratteristiche di Stefano Bernardi, quindi, rispecchiano fedelmente quelle di Bernacca e Vivaldi.
Il suo cognome, ironia della sorte, ricorda, tra l'altro, l'insieme di quelli caratterizzanti lo storico meteoman e l'impareggiabile musicista.
Chissà...."Chi lo vorrà seguire lo potrà fare cliccando il seguente link:
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