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lunedì 31 gennaio 2022

CARCERE DI AVEZZANO: "LA VERITÀ È CHE IL VIRUS NON HA UNA TARGA"

AVEZZANO - "La vostra testata qualche giorno fa ha dato  risalto e ve ne ringrazio circa la grave e spiacevole situazione che sta affliggendo il carcere di Avezzano. Purtroppo la terribile pandemia in atto è riuscita a varcare i cancelli e a contagiare sia i Poliziotti che  i detenuti indistintamente. Ciò che intristisce e lascia basiti, però, è un commento (che allego alla presente) apparso sulla pagina facebook di una nota palestra di Avezzano. Si ironizza sul fatto di cronaca incolpando i detenuti di essere responsabili del focolaio propagato all’interno del carcere in quanto “tutte le sere escono per fare gli aperitivi”. Risulta chiaro che questa ironia spicciola è riferita agli agenti di Polizia Penitenziaria, rei secondo il post in questione, di consumare aperitivi e di aver diffuso il contagio.Seppur dovesse essere vero il fatto che i poliziotti fanno incetta di aperitivi è forse vietato farlo? Può ciò mettere a repentaglio la salute e diffondere il virus molto più che frequentare una palestra? Tra le altre cose i Poliziotti Penitenziari e le altre forze dell’ordine frequentano la palestra e malgrado ciò qualche suo follower “incolpa” le forze dell’ordine di aver diffuso il contagio.


 La verità è che il virus non ha una targa, può essere stato veicolato tanto dai poliziotti quanto dai familiari dei detenuti (guarda caso il focolaio è iniziato in concomitanza alla riapertura dei colloqui). Mi appresto a concludere, auspicando da queste persone, il cui comportamento stigmatizzo nella maniera più assoluta, un maggior rispetto verso chi quotidianamente con senso di abnegazione svolge il proprio lavoro al servizio e, soprattutto, a difesa del cittadino.
Nel ringraziarvi per la gentile e costante collaborazione invio distinti saluti".


Il Segretario Generale Territoriale UIL PA P.P. Abruzzo
Mauro Nardella

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