Manca la capacità di rendere pratico e possibilmente perpetuo ciò che di potenzialmente meraviglioso è capace di fare questa straordinaria gente.Troppo facilmente noto situazioni che ad un inizio fatto di meravigliosi proponimenti fanno seguito continue controversie e di diversa natura.Non è dato capire da cosa dipenda tutto ciò.Non riesco a capacitarmi del fatto che pur vivendo in un paradiso non ci si sforzi di viverla nel migliore dei modi la fortuna che si ha di nascere e crescere in questo innaturale clima filo pacifico.
Per puro caso, un giorno, mi mi sono imbattuto in una puntata di uno strano programma il cui titolo mi ha incuriosito a tal punto da farmi decidere di rimandare a dopo, pur essendo molto stanco, l'appuntamento con il letto.Il programma di cui parlo si chiama "La fabbrica del mondo".Un programma che unisce la narrazione teatrale alla divulgazione scientifica.Passano solo pochi minuti ed è subito pace dei sensi, il ristoro dalle fatiche del giorno e, soprattutto, un coniugio fatto di immensa conoscenza mista ad ilarità.In sostanza una medicina per l'anima.Vengo talmente calamitato dalla bravura dei due presentatori e del loro cast che mi dimentico, seppur per un momento, che al di fuori di quel mondo si continua a vivere falcidiati dalle insidie del COVID. Non immaginavo che la televisione potesse fungere da barriera nei confronti degli eccessi negativi che la vita sociale umana spesso propina.Per un attimo mi sono sentito catapultato indietro di trent'anni riuscendo a vivere stranamente le stesse emozioni che mi hanno fatto innamorare di Sulmona.Non so cosa sia capace di refertare uno psicologo sentendosi raccontare questa esperienza.Quello che so è che i minuti passati a seguire questo splendido programma mi hanno ricordato che la vita è bella e che non vale la pena rovinarsela con quisquilie sociali.Sono convinto che se tutti guardassero questo programma il sabato sera su Rai3 e lo facessero con la stessa attenzione da me prestata si lascerebbero alle spalle tutte le contraddizioni della vita.Quelle contraddizioni che purtroppo non riescono a fare di una città principessa, una regina.Morale della favola...la società si costruisce anche in base a ciò che si vede in TV".
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