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sabato 6 marzo 2021

LETTERA APERTA SU VIA A GOVERNO CDM COMMISSIONE EUROPEA

SULMONA - "Da 200 associazioni nazionali e locali lettera aperta a Governo, Parlamento e Commissione Europeasu grandi opere e Valutazione di Impatto Ambientale.La tutela di salute, clima, biodiversità e paesaggio passi per valutazioni ambientali di piani eprogetti svolte con rigore, trasparenza e partecipazione: ecco le nostre proposte.Da Friday For Future al Forum dell'Acqua, da Italia Nostra a centinaia di comitati locali: Ministerodell'Ambiente gravemente inadempiente sulle norme europee, serve immediato stop a progetti fattimale dopo ammissioni del presidente della Commissione V.I.A. nazionale.Un ampio fronte di 200 organizzazioni nazionali e locali ha inviato una lettera aperta al Presidente Draghi, aiministri   della   Transizione   Ambientale   e   della   Cultura,   alla   Commissione   Europea   e   ai   parlamentari   di   ognischieramento per chiedere una rigorosa applicazione delle normative comunitarie sulle procedure di valutazioneambientale relative a piani e grandi progetti. Queste dovrebbero essere realmente connotate da trasparenza epartecipazione del pubblico nelle scelte come richiesto dall'Unione Europea e al contrario di quanto avviene inItalia. Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.), Valutazione AmbientaleStrategica (V.A.S.) e Valutazione di Incidenza Ambientale (V.Inc.A.): si tratta di procedure ancora poco note algrande   pubblico   che   invece   dovrebbero   essere   centrali   nella   vita   del   paese   visto   che   riguardano   impiantienergetici, raffinerie, gasdotti, porti, autostrade ecc.. Associazioni, comitati, reti di cittadini, da quelle nazionali come Friday For Future, Forum Italiano dei Movimentiper l'Acqua, Italia Nostra e tante altre, alle reti "Per il Clima Fuori dal Fossile" e "Mamme da Nord a Sud" fino auna   miriade   di   associazioni   e   comitati   locali   da   tutte   le   regioni   da   anni   impegnati   sul   territorio   e   che   hannoesperienza diretta delle imbarazzanti procedure di VIA condotte dal Ministero dell'Ambiente, si sono ritrovate inquesto appello che reclama garanzie per la tutela di diritti primari, da quello alla salute a quello della tutela delpaesaggio, della biodiversità e del clima.In Italia le grandi imprese, invece di affrontare la sfida di vedersi valutare pubblicamente i propri progetti comeprevedono le leggi internazionali, vivono queste procedure come fastidiosi orpelli. È lì, invece, che si dovrebbevagliare la qualità della progettualità di un paese. Continuano quindi a chiedere di stravolgere le regole in unacontinua   gara   ad   abbassare   l'asticella   delle   tutele,   peraltro   conducendo   il   paese   a   continui   fallimenti.   Bastipensare che le norme sulla V.I.A. sono cambiate nel 2017 con il D.lgs.104/2007 per introdurre la solita e vacua"semplificazione". La situazione è...peggiorata! Invece di trarre le dovute conseguenze nel 2020 si è pensato aintrodurre altre modifiche nel DL "Semplificazioni", immediatamente da noi denunciate. Dopo pochi mesi propriochi ha pensato di beneficiare di tali leggi ora grida al loro fallimento!Recentemente   il   Presidente   della   Commissione   VIA   nazionale,   il   Dr.   Atelli,   ha   ammesso   candidamente   eautorevolmente che l'ingorgo di 600 progetti attualmente in valutazione presso il Ministero dell'Ambiente - moltida diversi anni - è dovuto al fatto che anche i progetti fatti male, superficiali o incompleti, sono incredibilmente eirritualmente ammessi alla procedura invece di essere respinti subito. Così perdono tempo tutti, dai cittadini interessati agli enti locali impegnati in estenuanti lungaggini. Un vero eproprio "accanimento" per usare le parole del presidente Atelli che spesso finisce con l'approvazione di progettirattoppati a furia di integrazioni con i cittadini che presentano preziose osservazioni usati nei fatti come meri"correttori di bozze" svilendo così il rapporto con le comunità. Il 90% dei progetti alla fine ha comunque l'OK:viene da chiedersi come mai se hanno tali e tante criticità ammesse dagli stessi valutatori. Escono quindi parericon decine o centinaia di prescrizioni che, secondo la Commissione Europea, sono un segnale di scarsa qualitàdi progetti che non avrebbero dovuto avere alcun seguito venendo respinti al mittente. Addirittura da tempo associazioni e ricercatori segnalano inutilmente al Ministero casi spudorati di copia-incolla,strafalcioni,   errori.   Addirittura   studi   di   impatto   ambientale   fatti   attraverso   foto   e   senza   recarsi   sul   posto
nonostante   i   progetti   spesso   valgano   centinaia   di   milioni   di   euro.   Per   non   parlare,   poi,   delle   verifichedell'ottemperanza   di  tali   prescrizioni  sui  cantieri,   che,  quando  va  bene,  vengono  fatte   da  funzionari   seduti  aRoma sulle carte inviate dai proponenti. È ovvia la reazione dei cittadini che si vedono arrivare progetti chemettono a rischio la qualità della vita.Il paradosso di questa corsa al ribasso è che a farne le spese sono alla fine i progetti meritevoli di attenzioneche rimangono invischiati nelle lentissime e farraginose procedure ministeriali. Insomma, ci si chiede perchémai un'azienda dovrebbe puntare su una progettazione di qualità in queste condizioni.Nella lettera aperta si avanzano numerose proposte, alcune delle quali già operative da anni in alcune regioniche paradossalmente sono più celeri nelle valutazioni della burocrazia ministeriale, a riprova che trasparenza epartecipazione   e   un   dibattito   maturo   sono   caratteristiche   di   un   paese   più   civile   e   che   le   scorciatoie   dellecosiddette semplificazioni falliscono clamorosamente quando hanno l'obiettivo di favorire i soliti noti che vedononel solo profitto il loro orizzonte occultando le problematiche oggettive nascoste in troppi progetti.Ad esempio,  è letteralmente scandaloso che un punto cardine delle norme europee, la cosiddetta  "inchiestapubblica"  sui progetti più controversi, prevista dal Testo Unico dell'Ambiente fin dal 2006, non sia mai stataattuata   dal   Ministero   dell'Ambiente  al   contrario   di   diverse   regioni   che   l'hanno   avviata   sugli   interventi   di   lorocompetenza.   Evidentemente,   vista   la   qualità   dei   progetti,   dobbiamo   pensare   che   nelle   stanze   ministeriali   siritenga opportuno evitare qualsiasi dibattito pubblico.Le  proposte  delle  associazioni vanno  dalla  pubblicizzazione  degli  ordini  del  giorno  della  Commissione  V.I.A.nazionale   alla  possibilità   di   fare   audizioni,   cosa   prevista   in   alcune   regioni   (purtroppo   ancora   poche)   e   chegarantisce in tempi certi un sereno confronto tra le parti, con i media che potrebbero approfondire ad horas i proe i contro dei progetti in questione. Tutto a costo zero, tra l'altro. Necessario, poi, un controllo reale sul camposui cantieri, che sia trasparente e partecipato. Indispensabile rivedere i pareri di opere approvate dieci anni fache   per   un   incredibile   gioco   di   leggi   e   leggine   hanno   provvedimenti   V.I.A.   "highlander",   senza   scadenza,   inpalese   contrasto   con   i   principi   comunitari   visto   che   oggi   le   condizioni   ambientali   e   sociali   e   le   conoscenzescientifiche   sono   radicalmente   cambiate.   Nel   DL   "Semplificazioni",   paradossalmente,  invece   di   rafforzare   lestrutture esistenti e aprirle alla trasparenza, hanno pensato bene di introdurre una seconda commissione, per iprogetti   del   Piano   Clima   Energia.   Altra   complicazione   più   che   semplificazione,   come   ammesso   oggi   dalPresidente   della   Commissione   V.I.A..   Noi   l'avevamo   detto;   ai   problemi   complessi   come   quelli   propri   di   unaprocedura come la V.I.A. se si risponde pensando di dare risposte di questo tipo alla fine il sistema va in tiltcome puntualmente avvenuto.Le   associazioni   come   sempre   sono   aperte   al   confronto   sulle   regole:   in   un   momento   storico   così   delicato   lapartecipazione dei cittadini nelle scelte e la trasparenza sono fondamentali. Noi ci siao siamo"

 

La lettera aperta inviata alle istituzioni.COMITATI/RETI/ORGANIZZAZIONI NAZIONALIForum Italiano dei Movimenti per L'AcquaFriday for Future ItaliaItalia Nostra OnlusMedicina Democratica Onlus Rete Mamme da Nord a SudRete Per il Clima, Fuori del FossileAss. PeacelinkMountain Wilderness ItaliaGruppo d'InterventoGiuridico odvCoordinamento nazionale Movimento BluCOBAS Confederazione dei Comitati di BaseAss. FairwatchAssociazione graspthefutureMagliette Bianche italiane zone SINRedazione di "La bottega del Barbieri"Rete Commissioni Mensa Nazionale

Mediterranean Raptor Migration NetworkCERM Centro Rapaci Minacciati ODVALTURA (Associazione per la Tutela degli Uccelli Rapaci e dei loro Ambienti)Redazione Emergenzaclimatica.it Associazione Forum Ambientalista O.d.V.Organizzazione di Volontariato per la difesa diretta della flora e fauna acquatica Care The Oceans Transform! ItaliaAssociazione Antimafie Rita AtriaAttac ItaliaCOMITATI/ORGANIZZAZIONI INTERREGIONALIComitato per il territorio delle Quattro ProvinceCoordinamento Puglia e Basilicata Movimento BluFRIULI VENEZIA GIULIANo all'Incenerimento - Sì al riciclo totale dei rifiuti di Fanna (PN)TRENTINO ALTO ADIGEAmbiente&Salute di Bolzano Comitato Acquabenecomune di Bolzano PIEMONTEComitato DNTLIGURIAComitato Savonese Acqua Bene ComuneCasa dei Circoli Culture e Popoli - CerialeLOMBARDIAComitato lecchese acqua pubblica e beni comuniRete consiglieri informati -LeccoComitato G.A.E.T.A. ODV Schivenoglia (MN)Comitato Mamme del ChieseComitato per la Salute, la Rinascita e la Salvaguardia del Centro Storico di BresciaComitato Referendario Acqua Pubblica BresciaMamme contro l'Incenerito e fonti inquinanti - MantovaAssociazione Ambiente e Vita ODV Villa Poma di Borgo MantovanoCIRCOLO AMBIENTE "Ilaria Alpi"Associazione eQualBasta veleni Brescia - tavolo provincialeAssociazione Colognola per il suo futuro a.p.s.Comitato Cittadini Varallo PombiaCAAL - Comitato Antirumore Aeroporto LinateAss. Noi, Ambiente, Salute O.d.V. - ViadanaComitato Terre di ZaraVENETOMamme No PfasCoordinamento Acqua Brenta di Bassano del GrappaItalia Nostra Consiglio Regionale VenetoPfas land (informazione e azione contro i crimini ambientali)Comitato Opzione Zero - Riviera del BrentaComitato 0 Pfas - PadovaEcoistituto del Veneto "Alex Langer" - Mestre AmicoAlbero - Mestre VeneziAmbienteMedicina democratica VeneziaWWF Venezia e TerritorioAcqua Bene Comune VicenzaComitato popolare "lasciateci respirare" - Monselice (PD)Movimento dei Consumatori di VeneziaAssociazione "Civiltà del Verde" - VicenzaCoordinamento del forum Asolano e CastellanaOdg Comitato difesa ambiente territorio di SpineaAssociazione Cittadini per il Lavoro, la legalità, la Salute e l'Ambiente CiLLSA- Ovest VicentinoPiazzolAmbienteComitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto di TrevisoComitato veronese Acqua e Beni ComuniCittadini/e di Montecchio maggiore contrari alla pedemontanaCRIAAVE - No Raddoppio AeroportoComitato Terre Nostre TorrettaEMILIA ROMAGNARete Emergenza Climatica e Ambientale dell'Emilia RomagnaParents For Future Castelfranco EmiliaFridays For Future Castelfranco EmiliaCoordinamento cispadano NO autostrada - SI strada a scorrimento veloceCoordinamento Provinciale Comitati Ambiente e Salute - Reggio EmiliaAssociazione TerraBlu o.d.vCocompaer - Comitato per la Compatibilità Aeroporto-CittàCoordinamento Ravennate "Per il Clima- Fuori dal Fossile"Comitato No Bretella-Sì Mobilità Sostenibile" - Modena-Reggio EmiliaAssociazione AMO Bologna OnlusCoordinamento dei Comitati contrari al Passante di MezzoRete Civica Aria Pesa - BolognaItalia Nostra - sezione RavennaAssociazione di promozione sociale NoCargoParmaAmici della Pineta San Vitale e Pialasse - RavennaTOSCANAAssociazione per i Diritti dei Cittadini ADiC Toscana apsComitato onlus Mamme No Inceneritore di FirenzePresidio No Inceneritori No Aeroporto di FirenzeForum Toscano dei Movimenti per l'AcquaVAS Vita, Ambiente e Salute OnlusSOS La Piana del Casone -Scarlino- Gr- ToscanaAss. Acqua Bene Comune Pistoia ODVAss. Alleanza beni comuni Pistoia ODVComitato Ambientale di Casale, PratoCoordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e PistoiaMovimento La Libellula Valle del SerchioComitato Obiettivo PeriferiaAssociazione ValdisieveAssociazione di promozione sociale LiberaMente - ArezzoIBS Associazione "Inter-Rete Beni Comuni e Sostenibilità"Comitato contro l’ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano - SienaComitato Salute Pubblica di Piombino e Val di CorniaPresidio No AeroportoMagliette Bianche di Massa CarraraComitato Sorvolati Peretola -Brozzi – QuaracchiUMBRIACoordinamento No SnamComitato No Devastazioni territoriali UmbriaMARCHELa Lupus in Fabula OdV (Fano)Ass. Ondaverde Falconara MComitato Mal'aria Falconara MAmbiente e Salute nel PicenoComitato NO Discarica Matelica e Comitato NO Pedemontana MatelicaTrivelle Zero MarcheFalkatraz FalconaraLAZIOATTAC-RomaCoordinamento Lazio del Movimento BluRete per la tutela della valle del Sacco (Retuvasa)Coordinamento Lazio del Movimento BluComitato Verde LiriCollettivo No al Fossile CivitavecchiaAcqua Bene Comune Valle dell'AnieneComitato SOLE CivitavecchiaComitato Alternativa SostenibileFrosinone Bella e BruttaSalviamo il Paesaggio FrosinoneCRIAAC - Comitato per la Riduzione dell'Impatto Ambientale dell'Aeroporto di CiampinoComitato FUORI PISTAComitato La RinascitaABRUZZOForum H2OConalpa - Delegazione SilviAss. Nuovo Senso CivicoA.P.S. I Colori del Territorio - Spoltore -PeAss. Ambiente, Territorio e Beni Comuni Barisciano (AQ)Il Martello del FucinoAss. PaganecaMobilitazione per l'Acqua del Gran SassoStazione Ornitologica Abruzzese OnlusAssociazione Conalpa (coordinamento alberi e paesaggio) delegazione di GiulianovaErci Team OnlusAssociazione Il SalvianoCSEN AmbienteCentro di Documentazione sui Conflitti Ambientali - CDCA AbruzzoComitati cittadini per l'ambiente - SulmonaOrsa Pro Natura PelignaComitato Azione PopolareAbruzzo Social ForumComitato per la Difesa del Comprensorio VasteseCoordinamento No Hub del GasCAMPANIACoordinamento Campania Movimento BluAssociazione Big Brother AmbienteArdea OnlusMysocialdrug OdvComitato No Fly Zone - Assoutenti Città Metropolitana di NapoliBASILICATAAssociazione CITTA' PLURALE- MateraAss. CovaControComitato mamme libere per la tutela dei figli di PolicoroMOLISEComitato "I Discoli del Sinarca"Mamme Salute Ambiente ODV VenafroTrivelle Zero MolisePUGLIAComitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti - TarantoApulia Terra Natura Zampe OnlusAssociazione Giustizia per TarantoTerre del Mediterraneo - BariLegamjoniciMovimento No Tap BrindisiManfredonia in MovimentoTerritorio Zero CapitanataStigmamente apsMovimento Manfredonia AttivaCentro Museo del Mare ManfredoniaComitato No Compostaggio ErchieCOANS ManfredoniaCoord. NoEnergasFareVerde PugliaCALABRIAStazione Ornitologica Calabrese OnlusSARDEGNAAssotziu Consumadoris SardignaItalia Nostra SardegnaUSB- Unione Sindacale di Base SardegnaConfederazione Sindacale Sarda - CSSComitato riconversione RwmMovimento Nonviolento sardoManifesto SardoAssemblea permanente VillacidroZero Waste SardegnaCobas scuola CagliariComitato No Metano Sardegna e No Megacentrale GuspiniCagliari SocialforumComitadu NoNucle NoscorieSardigna LiberaISDE SardegnaRete Sarda in difesa della Sanità PubblicaMovimento Nonviolento SardegnaSICILIACoordinamento per il territorio No Discarica Armicci - Bonvicino di LentiniComitato Stop Veleni Augusta Priolo Melilli Siracusa

 

LETTERA APERTA DI 200 ASSOCIAZIONI/COMITATI SU VALUTAZIONE DIIMPATTO AMBIENTALE (VIA) E ALTRE VALUTAZIONI AMBIENTALI Presidente Consiglio dei MinistriCommissione Europea - DG AmbienteMinistro della Transizione EcologicaPresidente della Commissione VIA nazionaleDirezione Generale per le Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali - Ministero dell'AmbienteMinistro della CulturaDirezione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio - Ministero della CulturaPresidente della Commissione Ambiente della Camera dei DeputatiPresidente della Commissione Ambiente del SenatoParlamentari della Repubblica ItalianaConferenza Stato - Regioni e province autonomeConferenza permanente Stato - Città e Autonomie localiCorte dei ContiISPRAIstituto Superiore di SanitàOGGETTO: Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) - Valutazione di Incidenza Ambientale(V.Inc.A.) - Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) - Autorizzazione Integrata Ambientale(A.I.A.) - principi comunitari e costituzionali - tutela dell'ambiente e della salute - D.lgs.152/2006- ruolo della Commissione Valutazione di Impatto Ambientale - qualità dei progetti e dellevalutazioni - trasparenza e partecipazioneSiamo 200 associazioni, movimenti e comitati che da decenni si occupano di ambiente e salute in Italia.Da tempo ci confrontiamo, anche avanzando proposte operative e di riforma troppo spesso sono rimasteinascoltate, sullo stato di attuazione delle direttive europee concernenti le valutazioni e autorizzazioniambientali e, in particolare, la Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.), la Valutazione di IncidenzaAmbientale (V.Inc.A.), la Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) e l'Autorizzazione IntegrataAmbientale (A.I.A.).Cogliamo l'occasione della nascita del nuovo Governo e dello sconcerto che ha suscitato in noi la lettura diun intervento su "Il Sole 24 Ore" del 19 febbraio del Dr. Atelli, attuale presidente della Commissione V.I.A.-V.A.S. del Ministero dell'Ambiente, per tornare a stigmatizzare le gravissime inadempienze del nostropaese circa la corretta applicazione delle norme comunitarie su queste materie che si riverberano poinegativamente sul livello di tutela di diritti costituzionali quali quello della tutela della salute e del lavoro(basti pensare, ad esempio, alle condizioni di insicurezza e salubrità del luogo di lavoro).Da tempo segnaliamo le inaccettabili carenze dei progetti ai quali il Ministero comunque consente diandare avanti nella valutazione quando dovrebbero essere rigettati immediatamente senza impegnare peranni cittadini, enti locali e organizzazioni. Le procedure sono così diffusamente minate da gravi irregolaritàche in questi anni siamo addirittura arrivati a diffidare esplicitamente il Ministero dell'Ambiente dall'usare icittadini impegnati nelle osservazioni come veri e propri "correttori di bozze" dei progetti, dei piani e deiprogrammi sottoposti alle valutazioni ambientali. Infatti troppo spesso le preziose osservazioni depositatedai cittadini, dagli enti locali e dalle associazioni sono surrettiziamente usate per rimediare - nellastragrande parte dei casi solo formalmente - a gravissime lacune documentali. Ebbene, ora arriva una candida ammissione nelle parole del Presidente della Commissione V.I.A. aconfermare la bontà nelle nostre critiche. Poiché stiamo parlando di progetti del valore di miliardi di euro che spesso cambiano in peggio la vita dimigliaia di persone, vale la pena riportare integralmente un passaggio dell'intervento del PresidenteMassimo Atelli "Riguardo alle lungaggini apparenti, una parte importante dipende dalla presentazione diprogetti sin dal principio “problematici”. Non tanto perché semplicemente di qualità inferiore alle attese,

ma perché addirittura con importanti carenze strutturali, rispetto alle previsioni di legge. In questi casi,l’alternativa è tra fare un’applicazione letterale e un po’ formalistica della legge, con uno “stop allapartenza” (senza quindi neppure far partire il countdown della tempistica legale, sinché il progetto nonraggiunga un accettabile stadio di completezza), oppure, invece, farsi in certa misura carico delle attesedel Paese - laddove, beninteso, un buon progetto nell’immediato non si “veda” ancora nitidamente, ma losi possa tuttavia ragionevolmente “intravedere” - assumendo un atteggiamento proattivo, attraverso leintegrazioni del progetto originario da parte del proponente. Sennonché, accade ancora troppe volte che,nel secondo caso, l’atteggiamento della Direzione ministeriale (che esamina il progetto in prima battuta) edella Commissione venga frainteso, e si risolva nell’aspettativa da parte del proponente di una sorta didovuto soccorso istruttorio, quando non addirittura di situazioni al limite dell’accanimento terapeutico."Singolare a dir poco il passaggio sulle non meglio specificate "attese del paese", che non vorremmo sianoforse più da intendersi come "attese del proponente", visto che spesso questi progetti hanno comportatodanni ai territori con l'unico scopo di fare profitto. Quello che teorizza il presidente della Commissione,peraltro un soggetto meramente tecnico, ci pare sfociare in distinguo tra progetti piuttosto arbitrariodovendosi invece applicare le norme a garanzia della terzietà che deve contraddistinguere il buonandamento della pubblica amministrazione. Norme che prevedono di rispedire al mittente un progettosuperficiale o, peggio, incompleto, cosa che peraltro non impedisce al proponente di ripresentarlo unavolta rivisto adeguatamente. A tal proposito giova ricordare che la Commissione Europea, aprendo una procedura di pre-infrazionecontro il nostro paese sulla Valutazione di Incidenza Ambientale (V.Inc.A.; spesso, tra l'altro, lo stessoprogetto è assoggettato sia a V.Inc.A che a V.I.A.) ed evidenziando la necessità di garantire una qualità"minima" a tutti gli studi alla base della valutazione, già nel 2015 (report della Commissione allegato allanota della presidenza del Consiglio dei Ministri DPE 3253 del 27/03/2015) scriveva "Studi molto carentinon dovrebbero essere "riscritti" dall'Ente Valutatore o essere approvati con un eccessivo numero diprescrizioni, ma dovrebbero essere considerati irricevibili o determinare una Valutazione negativa". Nel nostro paese, invece, il numero di prescrizioni al provvedimento di V.I.A. spesso è stato consideratocome sinonimo di qualità della valutazione stessa! Basta leggere i pareri della Commissione V.I.A.nazionale per scoprire come i tanti "Sì" siano spesso accompagnati da una vera e propria valanga diprescrizioni, spesso concepite in modo tale da portare a valutare gli impatti successivamente attraversoaltri studi, evidentemente mancanti all'origine, che però in questo modo sfuggono al confronto pubblico.Insomma, la Commissione Europea ha chiesto in questi anni l'esatto opposto di quanto ha messo finora inpratica il Ministero, in cui, nonostante quanto sopra riportato, il Presidente della Commissione quasi a mo'di autocensura si affretta a dire al giornale confindustriale che "Va detto che i No ci sono, ma, nel reale, siattestano da tempo su circa il 10% dei casi." Viene da chiedersi, se si ammettono criticità così diffuse,quale sia la qualità di questo 90% di progetti approvati... Questa strategia con ogni evidenza è fallita, per stessa ammissione dei protagonisti principali,Confindustria - i cui soci pure hanno beneficiato di questo andazzo vedendosi approvare ogni tipo diprogetti per lunghi anni - e i rappresentanti del Ministero dell'Ambiente. Alla fine la verità è venuta a galla: ilMinistero dell'Ambiente finora tratta allo stesso modo progetti fatti male e quelli fatti bene, senza operarequel filtro previsto dalla legge volto a premiare le proposte progettuali più meritevoli. Ottenendo, così, unappiattimento verso il basso che certo non fa bene al paese in quanto in questo modo non si distinguonopiù gli interventi utili da quelli che impattano negativamente sulla qualità dell'ambiente e della vita deicittadini e che sono, quindi, insostenibili. D'altro lato, quest'atteggiamento benevolo volto a premiare i peggiori se non i veri e propri furbi haconnotato finora il comportamento del Ministero dell'Ambiente, come testimoniano le modifiche apportatein questi anni al Testo Unico dell'Ambiente D.lgs.152/2006. Pensiamo all'introduzione della Valutazione diImpatto Ambientale fatta a sanatoria e "a posteriori", con possibilità addirittura di mantenere aperti impiantiprivi della valutazione; alle multe ridicole rispetto al valore dei progetti che non fungono da deterrente; allamancanza di verifiche sul campo e terze sull'ottemperanza alle prescrizioni; alla sostanziale segretezzaper il pubblico - ma non per il proponente - dei lavori della Commissione V.I.A., quando esistono casi - siveda la Regione Abruzzo - in cui le commissioni V.I.A. che si occupano dei progetti di scala regionaledimostrano che si può lavorare senza alcun ritardo, come invece avviene a livello nazionale, assicurandocostante partecipazione e trasparenza. In quella regione, ad esempio, da 10 anni si pubblicanopreventivamente online gli ordini del giorno della commissione; vengono inviati per email anche a tutti iconsiglieri regionali per assicurare il dibattito democratico; infine sono sempre assentite le audizioni inCommissione, cosa che non avviene, addirittura anche per i rappresentanti istituzionali, nellaCommissione V.I.A. nazionale. Per non parlare del fatto che incredibilmente esistono provvedimenti diV.I.A. "highlander", cioè emanati anche dieci anni or sono, magari su procedimenti avviati quasi venti annifa in un contesto sociale, ambientale ed economico totalmente diverso, e senza scadenza oppure dellapervicace volontà dell'apparato ministeriale di non attivare procedure, pure previste dalla legge, di riesamedi provvedimenti al mutare delle condizioni ambientali (si è arrivati al paradosso che un comune,S.Benedetto del Tronto, ha proposto ricorso al T.A.R., vincendo, per superare il lassismo della burocraziaministeriale rimasta impassibile anche davanti al terremoto che nel 2016 aveva colpito le Marche e cheaveva evidenziato la superficialità di un parere di V.I.A. favorevole per uno stoccaggio gas sotterraneo inun sito fortemente vulnerabile e densamente abitato). A livello nazionale, nonostante fosse prevista da 15 anni, il Ministero dell'Ambiente, al contrario di quantorealizzato da diverse regioni, non ha mai voluto affrontare l'esame di un progetto attraverso la cosiddetta"inchiesta pubblica". Eppure tale strumento partecipativo nasce proprio per supportare le decisioni suiprogetti più rilevanti e controversi, che, logicamente, dovrebbero essere più numerosi tra quelli dadecidere a scala nazionale rispetto a quella regionale. Viene da pensare che l'apparato ministeriale nonsolo sia più lontano dal paese reale ma voglia scansare il più possibile il confronto serrato e pubblico suicontenuti dei progetti. Si pensi, ad esempio, alle scelte in campo energetico sul gas dove è quasi un tabùparlare delle perdite di metano lungo la filiera tali da far perdere ogni vantaggio rispetto a petrolio ecarbone per l'impatto sui cambiamenti climatici, trascinando così il paese verso una politica industriale chesarà spazzata via dalle sempre più numerose ricerche che evidenziano il gravissimo limite di questa fonteenergetica. Oppure sulla necessità di garantire lo sviluppo delle rinnovabili in un contesto di pianificazioneadeguato a mitigarne gli impatti preferendo procedere con l'esame dei singoli progetti senza aver alcunquadro d'insieme, di fatto annullando la possibilità di valutare adeguatamente quell'effetto cumulo che giàsi sta manifestando in diverse aree del paese. D'altro lato il Ministero ha continuato ad ignorare anche appelli che provenivano dal mondo scientifico sullascarsa qualità dei progetti e delle valutazioni. Ad esempio, oltre 200 ricercatori, molti dei quali impegnatinelle università, dopo una serie di ricerche presentate al Convegno Italiano di Ornitologia, aveva ritenuto diinviare al Ministero una durissima mozione che stigmatizzava il bassissimo livello degli studi presentatidalle aziende, addirittura con il diffuso ricorso al "copia-incolla" che non veniva sanzionato neanche dopospecifiche segnalazioni. In tale appello si chiedeva appunto di respingere immediatamente gli studi carenticome previsto dalle leggi in materia e, più in generale, dai principi di base che regolano il funzionamentodella pubblica amministrazione (https://cio2015.wordpress.com/2015/10/08/gli-ornitologi-dicono-la-loro-su-procedure-di-v-i-a-v-inc-a-in-italia-monitoraggio-dei-rapaci-e-disturbo-sui-nidi/). Ormai si moltiplicano anche le inchieste e le sentenze che stigmatizzano pesantemente il comportamentodel Ministero dell'Ambiente su questioni che attraversano la materia delle valutazioni ambientali. Si pensiall'ultimo pronunciamento del T.A.R. Lecce su ILVA che rileva come la reiterata violazione delleprescrizioni dell'A.I.A. non abbia comportato alcuna sanzione come previsto dalla legge. Oppure, sempresu ILVA, alla sentenza della CEDU che ha condannato l'Italia. Pensiamo al procedimento penale su TAPin cui l'incidente probatorio ha certificato che l'effetto cumulo con la restante parte della rete nazionale ditrasporto del gas non è stato adeguatamente valutato dal Ministero nella procedura di V.I.A., cosa cheperò non ha comportato alcun provvedimento da parte ministeriale. La refrattarietà al confronto e alla selezione meritocratica e il ricorso al mantra delle "semplificazioni" allafine ha portato a una situazione letteralmente disastrosa di cui le strutture ministeriali dovrebberorispondere. Arriviamo addirittura a paradossi quasi surreali come, ad esempio, il raddoppio dellaCommissione V.I.A. a cui, come previsto appunto nel DL "Semplificazioni" del 2020, verrà affiancata laCommissione che dovrà esaminare i progetti che ricadono nel PNIEC, ancorché non ancora individuati. Leassociazioni avevano puntualmente contestato in un dossier tale proposta spiegando perché sarebbestata una scelta inutile oltre che dannosa. Ora, dopo appena otto mesi, anche il Presidente dellaCommissione V.I.A. nazionale lo ammette dalle pagine del quotidiano confindustriale.In questi anni, sia durante l'esame di singoli progetti sia in occasione delle cosiddette "riforme" del TestoUnico Ambientale, ad esempio quella del Decreto 104/2017 e del DL. "Semplificazioni", decine diassociazioni hanno presentato proposte concrete, anche sottoforma di emendamenti, evidenziandotutte quelle criticità che oggi qualcuno vorrebbe strumentalizzare per ottenere l'ulteriore affievolimentodelle tutele dei diritti di partecipazione, trasparenza e, in generale, del rigore con cui dovrebbero esserecondotte procedure fondamentali per garantire che le attività economiche non siano dannose, in un paesein cui in molte regioni non si rispettano gli standard di qualità ambientale per l'aria, i suoli e le acquesuperficiali e sotterranee.Peccato che queste posizioni retrive e, di fatto, come abbiamo dimostrato, anti-europee condannino ilpaese all'arretratezza impedendo quello sviluppo armonico necessario per assicurare la vivibilità deiterritori ai cittadini di oggi e a quelli di domani. Riteniamo che il principio del "rigore" debba essereopposto alla sempre più vacua "semplificazione". Che l'organizzazione debba soppiantarel'approssimazione. Quindi: fare realmente controlli creando, ad esempio, un archivio pubblico delle sanzioni elevate di facileconsultazione; più partecipazione, assicurando le audizioni alla Commissione V.I.A. nazionale e lapubblicità negli ordini del giorno; pubblicando tutta la documentazione relativa ad un procedimento comegià fanno alcune regioni e come sarebbe previsto dalla legge; introducendo sanzioni adeguate chefungano da deterrenza; facendo i controlli sulle prescrizioni sul campo e non sulle carte inviate dalleaziende; riesaminando i provvedimenti su segnalazione di intervenuti mutamenti ambientali da parte di entie organismi scientifici; riformulando le norme sulla V.I.A. in sanatoria; assicurando una % di inchiestepubbliche sul totale dei progetti. Queste sono solo alcune delle proposte che associazioni e comitatiavanzano da anni.Siamo disponibili ad un confronto nel merito, anche serrato, affinché il nostro paese la smetta di utilizzarele scorciatoie invece di imboccare la via maestra del rispetto delle norme comunitarie in materia divalutazione e autorizzazione ambientale.

 

 

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