Ma lasciando alle sue fobìe il segretario Carugno, ed occupandoci di problemi seri, non possiamo fare a meno di rilevare in merito a questa questione, le criticità contenute nella delibera in questione. Certo, leggere che il progetto esecutivo della ricostruzione dell’immobile di Piazza XX Settembre verrà appaltato e finalmente si potranno vedere ponteggi innalzati su quella facciata, potrebbe indurre a credere che finalmente gli enormi problemi legati alla progettazione - quelli che finora si sono rivelati come ostacolo insormontabile – siano stati effettivamente superati. Eppure basta leggere con una qualche capacità intellettiva la stessa delibera per dedurne che il progetto esecutivo che verrà redatto sulla base del definitivo esistente, dovrà ricevere l’approvazione sia del Genio Civile che della Sovrintendenza. Con le stesse difficoltà incontrate dall’attuale progetto che avrebbe dovuto essere adeguato alle circa 60 osservazioni avanzate. Nulla, dunque, ancora si può sostenere sia stato risolto. ANZI.
Il c.d. “progetto integrato” che va in appalto, leggiamo da un articolo apparso sul sito dei Lavori Pubblici, “è stato fatto oggetto di valutazioni contrastanti e spesso di critiche. Tutti ricordiamo come l’ANAC, non del tutto a torto, sia sempre stata tendenzialmente scettica, se non dichiaratamente contraria all’istituto, sostenendo che l’appalto integrato incrementerebbe il costo di partecipazione alle gare, non diminuirebbe il contenzioso, né il ricorso alle varianti in corso d’opera e avrebbe persino una negativa incidenza sulla qualità dei lavori”. Potrebbero bastare queste semplici osservazioni, contenute su atti pubblici facilmente consultabili soprattutto da chi dovrebbe occuparsi di queste problematiche.
Ma, anche volendole ignorare, è destinato ad essere irrisolto l’aspetto della destinazione d’uso dell’immobile che, qualora non rispondesse alle prescrizioni vigenti in tema di sicurezza degli edifici scolastici, sarebbe l’ennesima cattedrale nel deserto di un Centro Storico già abbondantemente ricco di spazi desolatamente vuoti.
E’ di tutta evidenza che con questa decisione l’Amministrazione sta puntando al buio su una soluzione non valutabile aprioristicamente, ma di per sé ricca di forti criticità. Ad oggi nessuno può ragionevolmente sostenere che rappresenti la panacea di questa travagliatissima vicenda. Né tantomeno essere garanzia di un pronto ritorno in quella sede del Liceo Classico. Ciò che si può oggettivamente rimarcare è che finalmente ci si sta occupando del problema. Nella maniera giusta? Ai posteri l’ardua sentenza, si potrebbe chiosare.
Il sospetto che aleggia in città e fra coloro che osservano con disincanto è che si sta portando avanti l’ennesima marchetta elettorale. Si sposta il problema in avanti, demandando ad altri tecnici l’onere di una soluzione plausibile.Operazione nella quale sembra eccellere l’assessore “volontario giardiniere”, quello che si era sbilanciato a giugno – “liceo classico cantierabile a settembre”. In soccorso del quale arriva “il 7° cavalleggeri” con alla testa il prode Carugno seguito dalla sua delegazione, per un totale di plausibili tre iscritti".
Il Segretario Pd di Sulmona F. Casciani
La Presidente Teresa Nannarone
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