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sabato 18 luglio 2020

"PEDONALIZZAZIONE: È SOLO UN ASPETTO FINALE"

SULMONA - "Quando pensiamo ad un Centro Storico, si affollano tutta una serie di immagini, che l’idea si espande e dilata a dismisura fino a perdere ogni sua connotazione fisica, per cui per dare un senso che riconduca ad un’immagine di univoca comprensione ci viene in aiuto il concetto legato al Senso Urbano che individua la Città:  la Centralità della sua Essenza Natale e Cum Sociativa.La difficoltà di definizione e l’attinenza stretta del concetto al contesto in cui è utilizzato, risulta immediatamente evidente se proviamo a vedere, la differenza con le “downtown” -logicamente contrapposto al termine “uptown”- che non è “centro”, anche perché carente di un riferimento comunitario forte come inteso in Europa, quale una cattedrale, un palazzo civico o una piazza, ma “area SBM” (di Services, Business e Management”.

Il “fenomeno” del Centro Storico è, quindi, un non luogo, un meta-luogo geometrico, un luogo genealogico in cui le pietre parlano di persone, le strade ricordano fatti, le piazze ammiccano a folle, ad eventi ed avvenimenti; un sito antropologico intriso di Cultura Urbana in cui storia, usi, costumi, architettura, vita passata presente e futura si autoalimentano, crescendo in progressione continua e diretta –e non sempre lineare- da un atto fondativo e con esperienze di tradizioni, memorie, miti da cui trarre EcoNomia per il futuro e per la vita dei Socii con le loro pietra d’angolo squadrate ed i muri di pietre grezze.
Gran parte della letteratura relativa alla competitività e al marketing della Città, é basata sul concetto di Area Urbana come Business Enterprise: entità che ha prodotti propri ed esclusivi da vendere su mercati diversi a specifici e variegati clienti … e secondo tale vision la Città è considerata come un'entità unicamente economica che affida al Centro Storico il fascino di una sottostruttura Ambientale ed Antropologica che la rendono non un oggetto da vendere, ma un organismo da conoscere e vivere -molto più complesso rispetto ad una obiettivo finale fatto di soddisfazione di un turista- predisposto dal tempo per soddisfare le esigenze dei suoi abitanti.
La Valorizzazione e la Promozione del Centro Urbano Storico rappresentano, quindi, snodi nevralgici di un più ampio processo di rivitalizzazione della vita sociale cittadina: tale obiettivo potrà essere raggiunto solo se si riuscirà a coordinare le tante pianificazioni settoriali e parziali (il piano del traffico, il piano dei trasporti, la pianificazione urbanistico-edilizia, quella ambientale,…) con una programmazione armonica, organica e coordinata, mirata al raggiungimento del fine chiaramente individuato: far vivere il Centro Storico.
Il Centro Storico si riscopre, così, sistema composito, eclettico, eterogeneo ed alle volte spontaneo, dove la complessità si coglie nell'essere calato in una dimensione duplice: da una parte il Centro Storico come soggetto attivo e centro di imputazione di interessi, dall'altra come oggetto dell'attenzione/domanda, di attori sul mercato. Si tratta, quindi, di prevedere tutte le possibili coniugazioni del bene Centro Storico, non perdendo mai di vista il sistema di forze (economiche, politiche, sociali) che si esercitano su di esso.
La dialettica luogo/non luogo, al di là del suo apparente risvolto retorico, pone di fronte a problematiche che inducono a operare scelte strategiche: non è più consentito, infatti, rimanere in un mercato, in un ambiente o nicchia, senza avere una strategia di permanenza, senza essere consapevoli del contesto in cui si opera e degli strumenti da utilizzare per reagire in modo positivo ed efficace. In questa prospettiva, nella definizione di un Piano di Marketing Urbano Unitario per la rivitalizzazione del Centro Storico, devono essere coinvolte necessariamente tutte le attività operanti nel e sul Centro: le memorie storiche, l’assetto urbanistico, la residenza, le imprese artigiane e terziarie, quelle di divertimento e di svago. I contesti storici si devono intendere sia come testimonianza di valori irripetibili, che occorre conservare, sia come parte di una struttura urbana che trasforma, muta e cresce nel tempo e possono, dunque, essere visualizzati come dimensione archeologica, ma anche come momento di attualità presente con cui intessono una trama fitta di relazioni. E' necessario, quindi, scartare ogni tentazione o tendenza che continui a farci ragionare nella logica dei "monumenti isolati", anche quando questi si raggruppino in zone di valore patrimoniale.
Si debbono, insomma, assumere, i contesti storici, come immobili o insieme di immobili senza che sia ostacolata la percezione delle loro correlazioni con un tutto.
Costruire il Piano di Marketing del Centro Storico impone di coordinare le scelte dell'Amministrazione nel campo della regolazione delle attività economiche per avere una Città dinamica con una miglior qualità della vita: verde urbano, sicurezza, trasporti pubblici, cultura, organizzazione del traffico, negozi, pulizia della città, segnaletica, orari delle attività e dei servizi, ecc., saranno interventi che dovranno avere un’impostazione unitaria. Per la sua concreta predisposizione si deve prevedere la messa a punto di un progetto che, sotto una regia pubblica in grado di garantire il perseguimento di interessi istituzionali, favorisca un'adesione plurale da parte di soggetti che, a diverso titolo, possono risultare protagonisti e beneficiari delle azioni e degli investimenti che l'intervento si propone di avviare sul sistema città nel suo complesso.
La tutela e la riqualificazione urbana del centro storico non può più essere perseguita attraverso il famigerato “risanamento conservativo”, che in maniera indifferenziata vincola l’intero centro storico: è stato ironicamente osservato che si è trattato di una moda che ha condotto edifici insignificanti ad uno splendore che non hanno mai posseduto. Il centro storico non solo non è un museo, ma non è neppure il luogo in cui sia possibile il miracolo di far continuare attività culturali ed economiche che si sono estinte: è assurdo pensare che attività economiche tradizionali possano sopravvivere solo perché imposte da una legge o da un atto Amministrativo.
Il Centro Storico non è solo una Città di Pietra, ma una Città delle Relazioni e Città dell’Uomo: qualcosa di vivo che dobbiamo continuare a far vivere nel riconoscimento dell’esistenza di realtà economiche, commerciali e sociali piuttosto eterogenee, che richiedono vision speciali, finalizate a tutelare e valorizzare le singole peculiarità. Tuttavia l’evoluzione urbanistica deve conservare inalterati i Centri Storici ove le tradizioni e la storia hanno creato una immagine riconoscibile ed universalmente apprezzata; l’espansione degli abitati e le proposte di nuove aggregazioni commerciali possono anche, anzi devono, creare una divaricazione nell’assetto produttivo: comunque deve essere garantito un equilibrio per gli interessi, le domande e le attività che gravano sui nuclei storici limitati spazialmente, ma ad alto contenuto simbolico.
La stretta connessione tra qualità del commercio e qualità urbana evidenzia come la Funzione Commerciale, inserita della Residenza ed integrata alle Funzioni Terziarie, assuma un ruolo sempre più importante per la definizione degli standard urbanistici e, più in generale, nell’ambito della pianificazione urbanistica. Inoltre la polifunzionalità che è alla base del nuovo assetto del territorio ed il nuovo modello emergente, denominato "policentrico", comporta l’articolazione delle funzioni urbane secondo una rete composta da diversi punti di forza attrattivi ed erogatori di benessere.
Quindi, se il protagonista cardinale e baricentrico del processo di modellizzazione del un Centro Storico deve essere l’Amministrazione Comunale, il gruppo di attori degli operatori -siano essi economici che sociali- serve da contraddittorio per il disegno di scenari, è rivendicativo di istanze è costruttore di proposte lobbystiche: a tutti essi spetta il compito, in azione coordinata e combinata, di definire il quadro generale del progetto, individuazione le relazioni, le problematiche, indotte dal processo di riqualificazione ideato, definire le regole che disciplinino l’intervento dei vari attori.
Il tutto per trasformare i patrimoni esistenti in specifiche linee di prodotto, che possono rappresentare vari punti di attacco per essere presenti sui mercati in maniera attiva e non passiva".

ComeVolevasiDimostare: la pedonalizzazione del Centro Storico di Sulmona è solo un aspetto finale, utile eventualmente a completare tutto quello che finora non e stato ideato, pensato, programmato, pianificato, progettato, attuato … perdendo un tempo che mai nessuno ci ridarà…

“Dum licet et veros etiam nunc editis annos,
ludite: eunt anni more fluentis aquae.
Nec, quae praeteriit, iterum revocabitur unda
nec, quae praeteriit, hora redire potest.”
PON (Ars Amatoria, Libro 3°, v. 61-64)


Ing. Carlo Maria Speranza

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