SULMONA -
Scoprirsi femminista può essere un passo importante da intraprendere per molte donne ancora oggi. Sopratutto quando le cifre contenute nel rapporto Eures su Femminicidio e violenza di genere in Italia parlano di 142 casi di donne uccise nel 2018, un dato in crescita.Un paese dove i femminicidi si registrano per la maggioranza nelle mura di casa, nell'85% dei casi.Ma la regione Abruzzo è una delle regioni con più servizi per combattere il fenomeno, con 12 centri antiviolenza e quattro case rifugio.Un motivo per parlarne è stato anche l'approssimarsi della giornata della violenza sulle donne che si festeggia in tutto il mondo il 25 novembre dal 1999.Per l'occasione, presso il Polo Fermi di Sulmona, è stata invitata Eleonora De Nardis, giornalista e autrice del libro" Sei mia. Un amore violento"
, il diario di Elisabetta, una persona in gamba, socievole, con una carriera, ma che ha scelto l'uomo sbagliato, diventando vittima di un amore violento, ma che alla fine armandosi di coraggio rivoluziona se stessa e riprende in mano il proprio destino a testa alta.
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Eleonora De Nardis |
Ma ci si può tutelare ed evitare di finire vittima di un amore violento, riconoscendo i segnali all'interno del rapporto di coppia.Secondo la scrittrice, lei stessa coinvolta in un episodio di violenza la notte di Ferragosto del 2014: "bisogna raccontarsi con altre donne, confidarsi, non sentirsi sconfitte, ne fallite perché da un fallimento ci si può rimettere"
Un momento di riflessione e discussione a cui hanno partecipato anche alcune delle rappresentanti del centro antiviolenza La Libellula e Donna, gestite entrambe dalla Horizon Service, che dal 2018 hanno accolto 326 donne, il 76% di nazionalità italiana e con titolo di studio medio alto.
Oltre al servizio di supporto del centro antiviolenza, a cui si rivolgono un numero sempre maggiore di utenti, la cooperativa gestisce anche una casa rifugio.
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