La troupe televisiva è composta dal corrispondente Europeo Hugh Whitfeld, dall’operatore camera James Cannon e dalla produttrice Freelance Josephine McKenna
La storia dei soldati Australiani detenuti in Campo 78 durante la II Guerra Mondiale ha da vari anni suscitato l’interesse dell’Ambasciata d’Australia in Roma che non hai mai smesso di seguire le vicende che lo coinvolgono. E’ proprio grazie al contatto dell’ex Console Louise Smith con la freelance di Channel 7 Josephine McKenna che la storia del Campo è giunta all’attenzione di una testata giornalistica di oltre oceano.
Tuttavia essendo un sito ancora chiuso al pubblico il primo impegno è stato quello di ottenere nel giro di una settimana le autorizzazioni dall’Esercito Italiano per permettere l’accesso al Campo della troupe televisiva di Channel 7 e l’autorizzazione per le riprese.
Ancora una volta è intervenuta l’Ambasciata d’Australia, che su diretta richiesta dell’Ambasciatore Sua eccellenza Greg French ha proceduto alla richieste dei permessi all’Esercito Italiano. Una corsia speciale per permettere le riprese in tempo debito per essere montate e trasmesse per ANZAC DAY .
L’Esercito Italiano ha colto immediatamente la richiesta dell’Ambasciata permettendo la conclusione del complesso iter in tempi accelerati consentendo alla troupe del famoso network di volare in Italia, arrivare nella città di Sulmona e iniziare le riprese di un documentario ritenuto molto interessante per la storia Australiana.
“Noi crediamo che P.O.W. 78 susciti un grande interesse tra il nostro pubblico in quanto costituisce un importante tassello di storia che lega l’Italia con l’Australia. Tuttavia questa storia non è sufficientemente conosciuta ed viene raramente raccontata” spiega Mrs McKenna nelle motivazioni della richiesta.
Ed è questo lo scopo dell’emittente televisiva Channel 7, raccogliere un importante tassello di storia custodito a Sulmona e riportarlo a “casa”, agli ultimi reduci e ai familiari di coloro che non ci sono più. Consegnarlo alle giovani generazioni affinchè possano conoscere la storia che gli Australiani hanno scritto in Europa. Ed infine far sapere al mondo che in quegli anni drammatici, suo malgrado, Sulmona è stata la capitale del Commonwealth.
Una città che ha rispettato i trattati di Ginevra a protezione dei prigionieri di guerra. Una città che ha conquistata la Medaglia d’Argento al Valor Militare per aver protetto quegli uomini, nascondendoli e sfamandoli a rischio della vita stessa dei suoi abitanti. Una Sulmona che oggi potrebbe essere il punto di partenza per lanciare una nuova sfida. Una sfida di pace e di fratellanza tra i popoli. Chiamandosi capofila di tutte le nazioni che transitarono nel Campo 78.
Durante le riprese sono state intervistati la Sig.ra Anna Mastrangioli testimone diretta della presenza degli Australiani nel campo di prigionia e Sandro Fuà testimone del loro passaggio in città come avanguardia dell’Ottava armata in entrata nella Sulmona liberata. Testimonianze commoventi, cristallizzate nella memoria di anziani che, nonostante il tempo passato, conservano indelebili quei momenti di altissima umanità e di speranza. Filmare le baracche, soffermarsi tra i tanti graffiti disegnati dai prigionieri e d’improvviso scorgere un piccolo canguro racchiuso nella mappa del continente Australiano ha suscitato un tripudio di emozioni.
Erano loro. Erano i leggendari Topi del Deserto. The Rats of Tobruk. Combatterono in Libia contro le forse dell’Asse per liberare l’Europa. Per la nostra libertà.
Gabriella Di Mattia
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