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giovedì 6 dicembre 2018

DI GIANDOMENICO:"IL PRIMO OSPEDALE ANTISISMICO D'ABRUZZO, IL NUOVO OSPEDALE DI SULMONA, È FATTO BENE, MA QUALCOSA MANCA"

SULMONA - Il primo ospedale antisismico d'Abruzzo, il nuovo ospedale di Sulmona, è fatto bene, ma qualcosa manca anche per Alberto Di Giandomenico, coordinatore del Movimento Italica. "L'insoddisfazione nasce proprio da una premessa che purtroppo si tratta solo di un nuovo edificio, antisismico è vero, ma rassicurazioni a parte, su carta nulla ci garantisce su una ripresa dell'ospedale Peligno - spiega il portavoce del Movimento d'identità e territorio - Di fatto l'ospedale di Sulmona resta con la sua cronica carenza di personale e rischiamo quotidianamente di perdere pezzi, come il Punto nascita, per questo l'insoddisfazione". "Inaugurazione a parte, sappiamo che il nuovo nosocomio aprirà fra qualche mese. É giusto che sia stato costruito perché garantire servizi sanitari adeguati nella vecchia struttura inagibile non era ammissibile.
Di per se un edificio però non garantisce il diritto alla salute, ne è solo una premessa. L'ospedale è perfetto adesso lo dobbiamo riempire e per farlo abbiamo bisogno di capire davvero il ruolo che rivestirà il nosocomio ovidiano nella rete ospedaliera regionale. Un  comprensorio tanto vasto, a rischio sismico massimo, e così difficile da raggiungere per i collegamenti, resta per le comunità delle aree interne la prima risposta utile alle grandi emergenze e l'ospedale deve essere attrezzato per questo e come punto di riferimento per i presidi di frontiera, con i nosocomi satelliti oramai svuotati, ma anche per le eventuali emergenze legate alle località turistico-montane sempre più frequentate. Ristretti ad un ospedale di base i servizi non possono essere sufficienti, non può esservi una specializzazione. Ed è per questo che occorre riconoscere al nostro Ospedale il Primo livello e collegarlo a quello di Popoli e di castel Di Sangro. Occorre inoltre adeguare i servizi alle mutate richieste di un territorio che invecchia e andare oltre le mura rispondendo ad esigenze locali come l'assistenza domiciliare. Nelle aree interne non si può continuare a superare l'incertezza della cura spostando l'attenzione sulla Costa. Se l'ospedale nuovo è una manifestazione di fiducia di Regione e  Direzione Asl occorre allora che si continui ad investire sulle aree interne anche in termini di personale medico, infermieristico e facendo in modo che questo territorio non dipenda da altri. I mezzi messi a disposizione non devono fare solo bella mostra, ma occorre che funzionino sul serio, bene e siano affidati a professionisti che richiamino l'attenzione di chi vuole stare in salute. Occorrono primari, una specializzazione almeno per rispondere alla domanda di cura dell'intero territorio servito. Non fa bene a nessuno indebolire i servizi di questa struttura sanitaria a favore di altre per questo condivido con Funzione pubblica Cgil il fatto che vadano avviate, per il presidio sulmonese di viale Mazzini, le stabilizzazioni del personale e le procedure concorsuali, ferme a secoli, per l'assunzione dei primari ospedalieri". Alberto di Giandomenico.