ULTIM'ORA NAZIONALI

ULTIME NOTIZIE - Schlein, su Salis schiaffo irricevibile, Meloni reagisca subito - Negati i domiciliari, Ilaria Salis resta in cella. In aula ancora con manette e catene - Eleonora Giorgi operata di tumore, "è andata bene"- Salis ancora in aula in catene, amici e legali minacciati- Ucraina, Putin: colpiremmo gli F-16 anche negli aeroporti Nato -

news

ULTIM'ORA DALLA REGIONE

ULTIM'ORA Regione Abruzzo, proclamati il presidente della Giunta e i consiglieri - Tragedia su treno Pescara-Sulmona: muore macchinista 61enne- Iniziative per il trentennale dello scudetto dell'Aquila Rugby-

Sport News

# SPORT # Risultati calcio a 5 Virtus Libera Isola d'Ischia-Sulmona Futsal 3-4

IN PRIMO PIANO

TERAMO E LUCERNA ALLEATE PER IL TURISMO SOSTENIBILE A LIVELLO GLOBALE. WORKSHOP CON URS WAGENSEIL, TRAINER A LIVELLO MONDIALE

TERAMO - " Tra le iniziative del Corso di laurea in Turismo Sostenibile, nei giorni scorsi il Dipartimento di Scienze Politiche ha ospi...

TOP NEWS

TOP NEWS REGIONE ABRUZZO

FACEBOOK LIVE CENTROABRUZZONEWS

domenica 28 ottobre 2018

RONCI:"DECLASSAMENTO E DEPOTENZIAMENTO DELL’OSPEDALE DI SULMONA"

SULMONA - "Il Consiglio comunale, allargato a tutti i sindaci, ai sindacati, ai parlamentari, al personale ospedaliero del territorio, in difesa del punto nascita di Sulmona indetto per il 3 Novembre 2018 potrebbe e dovrebbe essere l’occasione per rilanciare la lotta contro il declassamento e il depotenziamento dell’Ospedale di Sulmona richiedendo che esso torni ad essere Ospedale DEA di 1° livello cosa questa che comporta la presenza del Punto Nascita".Declassamento e depotenziamento dell’ospedale:
Il Piano di riqualificazione del Sistema Sanitario Abruzzese
(approvato con Delibera del Commissario ad Acta (DCA) n.55 del 10 Giugno 2016)
Declassa L’Ospedale di Sulmona da Ospedale DEA di I livello a Presidio Ospedaliero di base che ha diritto ad avere la presenza delle seguenti specialità:
Pronto soccorso    
Anestesia       
Medicina       
Chirurgia        
Ortopedia       
La gravità di tale declassamento sta nel fatto che se anche la Regione decide per adesso di lasciare, in più rispetto a quelle sopra menzionate, l’Unità Operativa Complessa di Cardiologia e qualche Unità Operativa Semplice, nel tempo può tranquillamente decidere di chiuderle attivando la tecnica del mancato rinnovo del turnover o facendo prestare servizio presso altri Ospedali a dipendenti assegnati al SS. Annunziata; comportamenti questi ultimi preordinati per creare disservizi che saranno la giustificazione alla chiusura.

Farà chiudere il Punto Nascita dell’Ospedale di Sulmona non appena sarà pronto il Servizio di Elisoccorso prescritto dall’AGENAS senza prendere in considerazione la possibilità di avvalersi della deroga ai 500 nati all’anno.
(Nel Piano di riqualificazione a pag. 57 si conferma la riorganizzazione dei Punti Nascita intervenuta con Delibera del Commissario ad Acta (DCA) n. 10 dell’11 Febbraio 2015 che prevede la chiusura dei Punti Nascita compreso quello di Sulmona)

Piano di riorganizzazione della rete Ospedaliera
(approvato con Delibera del Commissario ad Acta (DCA) n.79 del 21 Luglio 2016)

Fa perdere 6 UOC
Neurologia                 che diventa UOS   
Ostetricia e Ginecologia        che diventa UOSD
Anestesia e Rianimazione        che diventa UOSD
Urologia                che diventa UOSD
Radiologia                che diventa UOSD
Direzione Sanitaria         che diventa UOSD
La gravità di questo provvedimento sta nel fatto che figure professionalmente valide difficilmente accetteranno incarichi per diventare Responsabili di UOSD per motivi economici e professionali e quindi, venendo a mancare i responsabili e affidando incarichi a figure di secondo piano , si determineranno le condizioni per la chiusura anche di queste Unità Operative.
Chiude Laparoscopia chirurgica che era una UOSD
Fa scomparire Medicina nucleare  perché da UOSD diventa Servizio 
Fa perder 6 Servizi
Ematologia
Malattie endocrine
Nefrologia
Allergologia
Diagnostica vascolare e Angiologia
Terapia fisica
Fa perdere 6 posti letto che da 166 della dotazione attuale diventano 160
(I posti letto attualmente in dotazione sono 166 e non 146 come sostenuto in quanto bisogna considerare anche  i 20 posti di lungodegenza che erano e sono tuttora in dotazione al SS. Annunziata anche se inattivi).

A tutto ciò si deve aggiungere che Il Centro Abruzzo oltre al declassamento dell’Ospedale di Sulmona,  vede anche il depotenziato l’Ospedale di Castel di Sangro.

------------------------

Per le Aree Interne Montane in via di spopolamento, la disponibilità dei servizi essenziali (scolastici, sanitari e dei trasporti) contribuisce ad aumentare il benessere dei residenti e costituisce la pre-condizione per l’innesco dello sviluppo locale in quanto garantisce il permanere della popolazione  e incrementa l’attrattività dei territori.
Il declassamento e il depotenziamento dell’Ospedale di Sulmona, descritti prima:
costituiranno un ostacolo per qualsiasi strategia locale di sviluppo perché renderanno incerte e insoddisfacenti le prospettive di vita degli individui che risiedono o vorranno venire a risiedere in questi territori;
comporteranno, per i residenti nel Centro Abruzzo, un peggioramento della qualità della vita e li costringerà a spostamenti lunghi, defaticanti e costosi verso l’Ospedale dell’Aquila;
determineranno un progressivo ulteriore spopolamento e una crescente emarginazione del Centro Abruzzo.

Lo svuotamento dell’ospedale di Sulmona dipende dal fatto che il decreto Lorenzin prevede per i presidi ospedalieri  di  I  livello  un  bacino  di  utenza compreso tra 150.000 e  300.000  abitanti. Ci troviamo di fronte a un tipico taglio lineare che la stessa Lorenzin ripetutamente dichiara di non voler applicare. Viene spontaneo chiedersi come mai nessuno ha riflettuto al fatto che un bacino di utenza non può essere lo stesso nei territori della Pianura  Padana o del Tavoliere delle Puglie e nei territori che si trovano sulla Dorsale Appenninica caratterizzati da piccoli comuni in via di spopolamento, in zone montagnose e con bassa densità abitativa. Si pensi alla Provincia dell’Aquila che ha il suo territorio tutto in  zona montagnosa nella quale si trovano le tre vette più alte dell’Appennino (Gran sasso, Maiella e Monte Velino)".


Aldo Ronci