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domenica 22 luglio 2018

MEETUP AMICI DI BEPPE GRILLO:"SULMONA E L’ABUSO DELLA PAROLA TURISMO"

SULMONA - "Il turismo, si sa, è l’argomento principale di tutti i politici in campagna elettorale. Grandi parole e progetti si spendono per comunicare agli elettori che è questa la risorsa economica su cui puntare in un momento di forte crisi industriale come quello che stiamo vivendo. Puntualmente, invece, nulla o quasi viene realizzato di ciò che è stato promesso e Sulmona è vittima di questa sciagurata politica, pur avendo grandi potenzialità paesaggistiche, storiche e antropologiche, al cui riguardo non occorrere inventarci niente, ma solo gestirle, recuperandole e utilizzandole economicamente in modo ecosostenibile, al fine di creare quel lavoro che Stato ed Industria non possono più darci.
Invece la realtà che si presenta agli occhi del turista che arriva a Sulmona nel 2018 è la stessa ormai da 10 anni, anzi, peggiorata, con palazzi antichi sotto brutte impalcature, transenne, chiese e musei chiusi o con orari di apertura che ignorano le abitudini e le tendenze dei flussi turistici, in totale disaccordo con i “sentieri” o “cammini” tanto dispendiosamente allestiti da enti o associazioni, e tutto sempre a causa della famosa e propinata scusa della “burocrazia”, parola dietro la quale, sorge il sospetto che si nascondano  corruzione, incompetenza, negligenza.
Assistiamo, a latere, ad una continua chiusura di attività e negozi le cui vetrine spente e in degrado imbruttiscono, come ovvio, anche la più bella delle città.

È giunto ormai il momento di una “RICONVERSIONE TURISTICA” del Centro Storico, forse non indolore, ma necessaria. Tutto dovrebbe essere improntato all’accoglienza: largo, quindi, ad attività commerciali più prettamente “turistiche”, negozi di souvenir e ristorantini tipici piuttosto che abbigliamento e cineserie; artigianato, bike-sharing; cartellonistica e arredo urbano d’effetto e coerente con il carattere storico e artistico di Sulmona.

Le cose non cambiano se ci spostiamo nel circondario, nell’AREA CELESTINIANA ad esempio, dove, mentre l’Abbazia è oggetto di lunghi e dispendiosi restauri, o dove a condurre in visita guidata avventori e turisti sarebbe, sembra, il personale interno della Soprintendenza, spesso anche i funzionari stessi... ebbene nulla è stato fatto per l’Eremo di Celestino V e per la zona ricreativa e di accoglienza del visitatore. Dopo la chiusura dello chalet, sempre causa di peripezie burocratiche post sisma, l’area è rimasta abbandonata, vandalizzata per anni, una scena indecorosa per i molti visitatori di questo luogo, fortemente pubblicizzato dalla Regione e dal Parco Majella, una vergogna e una totale mancanza di empatia da parte dei vari Sindaci ed Assessori succedutisi alla guida del Comune. Oggetto di delibere da approvare in Giunta Comunale, bloccate da anni da problemi legati ad una sdemanializzazione, sembra ora che la questione si stia lentamente risolvendo, ma... si vorrebbe cambiarne la destinazione d’uso dello chalet, facendone un info-point: un ennesimo ufficio!

Ma come? Con le potenzialità di lavoro che possiede quel sito, lo si vuole gestire sempre in maniera dispendiosa per il Comune? Un Comune che non ha nemmeno i soldi per assumere i giardinieri!
E a chi verrebbe in mente di provvedere alla manutenzione e pulizia di un’area vasta e in posizione disagevole senza possibilità di un minimo guadagno? Alla solita cooperativa forse? Sempre foraggiata da pubblico denaro?

Questo è un classico esempio di mancanza di “VISION”, di ostinazione a non volere o sapere sfruttare le potenzialità imprenditoriali e lavorative nel settore turistico che offre il patrimonio naturale, artistico e culturale del territorio, di cui si parla bene, come detto in precedenza, ma si razzola male!