SULMONA - "Il 22 dicembre scorso la presidenza del Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, ha espresso parere favorevole alla realizzazione della centrale di compressione gas nel comune di Sulmona.L’opera rientra gli interventi per potenziare la dorsale adriatica, il grande metanodotto che dal Sud porta il gas a Minerbio, in Emilia Romagna, tra Bologna e Ferrara, dove si trova uno dei maggiori snodi europei del metano.L’autorizzazione rilasciata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri vanifica anni di lotte da parte di comitati cittadini locali, associazioni ambientaliste, enti ed organizzazioni che hanno difeso strenuamente il loro territorio contro a realizzazione di un’opera dannosa sotto vari aspetti.
Infatti, la centrale di compressione, progettata sulla faglia del Morrone, in un luogo ad elevatissimo rischio sismico, rappresenta un primo passo per la realizzazione del metanodotto da sempre osteggiato da Sulmona e da altri centri della Valle Peligna.
Non appena si è diffusa la notizia dell’autorizzazione numerose sono state le azioni intraprese: il
Sindaco di Sulmona, dopo aver dato le proprie dimissioni, si è recato a Roma insieme ad una folta
schiera di Sindaci del territorio e di rappresentanti della politica regionale e nazionale per chiedere
al governo il ritiro del provvedimento che, ad oggi, è stato momentaneamente congelato ma non
annullato.
Tra le numerose Associazioni e comitati che difendono strenuamente il territorio contro questo
barbaro attacco, un’azione forte ed incisiva è stata condotta in questi anni dall’Associazione ”Orsa
Pro Natura”, federata dell’Organizzazione Regionale Pro Natura Abruzzo e della Federazione
Nazionale Pro Natura: la Presidente Maria Clotilde Iavarone, geologa, è in prima linea in tutte le
azioni a difesa di un territorio, come terra di conquista.
Mauro Furlani, presidente della Federazione Nazionale Pro Natura, e Piera Lisa Di Felice, vice
presidente della Federazione e coordinatore dell’Organizzazione Regionale pro Natura Abruzzo,
esprimono la loro totale contrarietà alla realizzazione della centrale gas a Sulmona, che, oltre a
rappresentare un grave rischio per l’incolumità degli abitanti, sottrae ogni dignità al ruolo degli
amministratori locali e di cittadini nella gestione dei propri territori.
D’altro canto la centrale Snam a Sulmona, insieme al progetto per l’estrazione del gas a Bomba ed
il metanodotto a Larino, sono tre opere previste in questo momento nella regione Abruzzo che
vanno in direzione diametralmente opposta rispetto a quanto previsto da accordi e normative
nazionali e internazionali che richiedono una radicale decarbonizzazione.
Progetti di tal fatta, che trovano la loro matrice nel mondo dei combustibili fossili, devono essere
radicalmente cambiati, dando adeguatamente spazio alle fonti di energia rinnovabile, rispettose
dell’ambiente e della salute della popolazione".
Mauro Furlani, Presidente Federazione Nazionale Pro Natura
Piera Lisa Di Felice, Vice Presidente Federazione Nazionale Pro Natura e coordinatore
Organizzazione Regionale Pro Natura Abruzzo
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