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giovedì 30 marzo 2017

SORELLE MATERASSI CHIUDE IN BELLEZZA LA STAGIONE DEL CANIGLIA

SULMONA - La Stagione di Prosa del Teatro Caniglia di Sulmona chiude venerdì 31 marzo alle 21,00 con Sorelle Materassi, commedia che ha riscosso enorme successo, un libero adattamento di Ugo Chiti dal romanzo di Aldo Palazzeschi, regia Geppy Gleijeses con Lucia Poli, Milena Vukotic, Marilù Prati. Tra pathos e ironia, grottesco e pietà, lo spettacolo mostra come l’ingenuità caricaturale e la repressione delle passioni siano la causa della propria rovina,
un dramma familiare mascherato dalle tinte ironiche.La Stagione del Caniglia ha segnato una vera e propria rinascita per il Teatro ma anche per la popolazione che ha fatto registrare nella quasi totalità degli appuntamenti il tutto esaurito, dimostrando entusiasmo e apprezzamento con minuti e minuti di applausi a scena aperta, e spingendo ACS a pensare di poter programmare un ulteriore turno di repliche per la prossima Stagione.
Sabato 1 aprile alle ore 17,30 si conclude al Cinema Pacifico di Sulmona anche la Rassegna di Teatro Ragazzi con Biancaneve e i sette nani de I Guardiani dell'Oca , la favola musicale con attori e pupazzi liberamente tratta dall'omonima fiaba dei fratelli Grimm adatto dai 3 anni in su.



SORELLE MATERASSI

dal romanzo di Aldo Palazzeschi

libero adattamento di Ugo Chiti

Gitiesse Artisti Riuniti

regia di Geppy Gleijeses

con Lucia Poli, Milena Vukotic, Marilù Prati

e con Gabriele Anagni, Sandra Garuglieri, Luca Mandarini e Roberta Lucca.

 Sorelle Materassi è il capolavoro di Aldo Palazzeschi. Ambientato nei primi anni del XX secolo nel sobborgo di Firenze Coverciano, narra la vicenda di quattro donne che vivono una vita tranquilla e isolata. Tre di esse (Teresa, Carolina e Giselda), sono sorelle: le prime due sono nubili, la terza è stata da loro accolta essendo stata respinta dal marito. Teresa e Carolina sono abilissime sarte e ricamatrici e vivono cucendo corredi da sposa e biancheria di lusso per la benestante borghesia fiorentina. Giselda, delusa dalla vita, tende all'isolamento e si lascia tormentare da un rabbioso risentimento. Una dose di popolaresco ottimismo e di serena saggezza è introdotta nella vita familiare dalla fedele domestica Niobe che tranquillamente invecchia insieme alle padrone. Tutto sembra scorrere su tranquilli binari quando nella casa giunge Remo, il giovane figlio di una quarta sorella morta ad Ancona. Bello, pieno di vita, spiritoso, il giovane attira subito le attenzioni e le cure delle donne i cui sentimenti parevano addormentati in un susseguirsi di scadenze sempre uguali. Istintivamente Remo si rende conto di essere l'oggetto di una predilezione venata di inconsapevole sensualità e approfitta della situazione ottenendo immediata soddisfazione a tutti i suoi desideri e a tutti i suoi capricci. Il sereno benessere della vita familiare comincia ad incrinarsi: Remo spende più di quanto le zie guadagnino con il loro lavoro e le sue pretese non hanno mai fine. Giselda è l'unica a rendersi conto della situazione ma i suoi avvertimenti rimangono inascoltati. A poco a poco Teresa e Carolina spendono tutti i loro risparmi per soddisfare le crescenti esigenze del nipote, poi iniziano a indebitarsi e infine sono costrette a mettere in vendita la casa e i terreni che avevano ereditato dal padre.