SULMONA - "Tanto per cominciare partiamo con una petizione per una scelta che dall'alto cade a picco su Sulmona. Destinare la Cesare Battisti ai migranti è una pessima idea che non giova allo sviluppo commerciale dell'area, né favorisce l'integrazione soprattutto se la povertà resta per chi la subisce a casa sua, intendendo per casa Sulmona". Il portavoce di Sovranità Sulmona Alberto Di Giandomenico rompe il silenzio e interviene sulle soluzioni annunciate, da settimane,
per risolvere la questione migranti. Desperatis rebus et mensuris temporum vocant (a mali estremi, estremi rimedi) per il movimento di destra che si dice pronto ad occupare l'ex caserma di porta Napoli. "Se davvero si punta all'integrazione come si può pensare di ottenerla negando rifugio, sostegno e lavoro ai sulmonesi e ospitando negli alberghi gli eventuali richiedenti asilo".
"Il problema è affrontare davvero la miseria che c'è dinanzi. Creare altri problemi da sovrapporre è il sistema per evitare d'impegnarsi in una reale soluzione delle questioni principali" così Sovranità Sulmona risponde con un secco no alla proposta di concessione della caserma Cesare Battisti per la collocazione dei migrati, avanzata dal prefetto dell'Aquila, Francesco Alecci che, per la valle Peligna, sembra avere una corsia preferenziale nel collocamento dei migranti. Eppure nuovi posti di lavoro in città non se ne prevedono quindi gli ospiti di oggi rafforzeranno le fila degli inoccupati di domani, incluso il sistema di raccomandazioni/favoritismi, ma alimenteranno anche la criminalità in questo punto di snodo - aggiunge Di Giandomenico - Siamo pronti alla raccolta firme per chiedere alla nuova amministrazione comunale di esprimere parere negativo su questo ulteriore flusso di profughi in arrivo in città - chiarisce il coordinatore di Sovranità - Le politiche sociali di Sulmona dovrebbero necessariamente essere rivolte, in modo prioritario, alla nostra gente. Emergenza abitativa, disoccupazione, stato di povertà si ripercuotono sulla serenità delle nostre famiglie, dei giovani peligni costretti ad andare via. Sono tutte vertenze d'affrontare e non da evitare creando nuovi problemi come l'arrivo dei richiedenti asilo. Senza contare le priorità: per noi viene prima la nostra gente. Saremo disposti a impegnarci insieme a questa amministrazione per studiare un Piano sociale efficace atto a fronteggiare concretamente queste vertenze". La contrarietà del movimento all'impiego di una ex caserma per i richiedenti asilo è legata anche al fatto che ristrutturare lo stabile è un impegno economico non indifferente per il Comune di Sulmona che, se davvero le casse sono vuote, non può permettersi di far pesare sui cittadini un onere così gravoso. Conclude Di Giandomenico: "Quel poco che c'è va investito nel migliore dei modi, per il sociale, magari. Su questo siamo a disposizione". Sovranità Sulmona non esiterà ad occupare, se necessario, la caserma Battisti".
Alberto di Giandomenico.
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