SULMONA - Il Gruppo di Pronti Per Cambiare intende esprimere tutta la sua gratitudine al Sindaco Giuseppe Ranalli, per il lavoro svolto in maniera incessante e coerente con il programma di mandato, per la grande correttezza istituzionale con cui ha gestito l'amministrazione, per il grande coraggio avuto nel voler affrontare i tanti problemi incancreniti nel corso degli anni oltre che per la grande rettitudine con cui ha svolto il ruolo di Sindaco della città.Sono stati due anni e mezzo di grandi sacrifici
fatti su tutti i fronti, rincorrendo le continue emergenze che questa città ha dovuto quotidianamente affrontare. Avremmo voluto terminare il mandato per raccogliere i risultati nel campo della edilizia scolastica, con i numerosi cantieri delle scuole in procinto di partire, della cultura e del turismo con l'evento di Ovidio 2017 oggi messo in forte discussione, della gestione del servizio di Igiene urbana oggi esternalizzato, della riapertura di strutture chiuse e grazie a noi riaperte, della soluzione ai problemi dell'istituto De Nino-Morandi e del Liceo Classico seguiti dalla Consigliera Provinciale Roberta Salvati, ma a causa del folle gesto di nove consiglieri tutto ciò non sarà possibile. Avremmo voluto stare al centro delle decisioni strategiche che condizioneranno il futuro cittadino vedi la SNAM, vedi l'ospedale, vedi il tribunale, vedi il progetto Toto, ma nove consiglieri hanno deciso che altri dovevano essere a decidere per noi.Avremmo voluto cambiare radicalmente la macchina amministrativa garantendo maggiore efficacia ed efficienza per tutti i cittadini, ma nove consiglieri hanno deciso che tutto dovesse rimanere così com'é.Avremmo voluto efficientare l'ufficio terremoto per una migliore gestione delle pratiche ed una velocizzazione dei pagamenti, ma nove consiglieri hanno deciso che il terremoto non fosse una priorità per la città.Avremmo voluto una migliore proporzionalità per le tariffe dei servizi comunali ma nove consiglieri hanno deciso che tutti pagassero in maniera uguale.Avremmo voluto riqualificare il Centro Storico ed agevolare le imprese con il microcredito ma nove consiglieri hanno deciso che non fosse necessario.Avremmo voluto avere un piano di protezione civile, ma qualche consigliere, famoso solo per essersi attaccato un cartello attorno al collo davanti i secchi dell'immondizia, é passato all'opposizione. Probabilmente saranno altri a portare avanti quanto detto ma una seria riflessione politica come gruppo dobbiamo farla. Ci siamo candidati per cambiare e debellare la vecchia politica, ma fin da subito ci siamo accorti come taluni consiglieri, per di più giovani, fossero presi più da vecchi modus operandi volti a rivendicare cariche, assessori e posti piuttosto che essere consequenziali con il mandato che migliaia di elettori ci hanno dato. Il partito che avrebbe dovuto maggiormente rispettare quella visione di rinnovamento e riformismo, quale il partito democratico, é stato invece la causa di due anni di sterili dissidi interni.Siamo però convinti che questo modo di fare sia tipico di un piccolo nucleo familiare del partito non condiviso dalla stragrande maggioranza degli iscritti e simpatizzanti.L'apice del fallimento del partito é stato raggiunto con le dimissioni di due colleghi di maggioranza ad esso aderenti, i quali con spregiudicato cinismo e meschino sorriso hanno deciso di mandare a casa la LORO amministrazione, sottraendosi alla pubblica discussione in Consiglio Comunale davanti ai loro elettori. Un'azione ordita probabilmente senza remore e scrupoli, visto che in due anni e mezzo non si ricordano proposte e soluzioni di nessun tipo ma solo rivendicazioni personali e assenze nelle commissioni.Forse la fine della amministrazione davanti a cotanta indifferenza politica ed amministrativa é stata la soluzione migliore per ridare la parola al popolo, con la consapevolezza che non bisognerà mai dimenticare i loro nomi, probabilmente nuovamente scritti su santini elettorali tra poco in circolazione, per fare incetta di clientela: Alessio Di Masci capogruppo Pd in Consiglio Comunale; Fabio Ranalli segretario commissariato del Partito Democratico.
Il Segretario Regionale Marco Rapino dovrà fare un duro lavoro per ridare vigore e dignità ad un partito bistrattato per scelte imbarazzanti della ex dirigenza locale. Siamo però sicuri che la decisione presa la scorsa settimana del Commissariamento ufficiale del circolo, l'espulsione in atto di coloro che ambiguamente hanno partecipato a questo teatrino e il futuro azzeramento di qualsiasi incarico incluso quello di un ex Sindaco, nonché ex Consigliere Regionale oggi portaborse dell'Assessore Regionale alla Sanitá con ottimi ed evidenti risultati per la città visti i tanti servizi aggiunti al nostro ospedale (sic!), sarà l'inizio di una fase di depurazione che Sulmona non ha avuto il coraggio di fare mediante il voto.
Roberta Salvati
Stefano Goti
Franco Casciani
Valerio Giannandrea
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