che mostra come della mini ripresa sembra aver beneficiato solo la GDO, anche grazie alla deregulation del Governo Monti degli orari di apertura nel commercio; mentre per i negozi tradizionali si preannuncia l’ennesimo autunno difficile.
Secondo Confesercenti e Officina dei Sapori, per imprimere una svolta occorre rilanciare le politiche dell’occupazione e del lavoro, fornire maggiore serenità al mercato e alle famiglie, dare un senso al coinvolgimento dei giovani ai tanti progetti come “Garanzia Giovani”, “Botteghe di Mestiere”, ecc.; finanziare le implementazioni delle competenze dei soggetti che non riescono ad entrare e/o rientrare nel Mercato del lavoro, con politiche mirate da parte della Regione.
Quello che preoccupa è il dato dell’ultimo decennio, dal 2004 al 2014. In questo periodo la spesa media mensile delle famiglie è aumentata solo del 4,5%, poco più di 100 euro mensili, una media che nasconde il forte divario nord e sud e tra le famiglie, oltre che dalle componenti di spesa, largamente influenzate dalla crescita sconsiderata delle spese per l’abitazione (tassazione sugli immobili e sui rifiuti). Infatti, all’abitazione è destinato il 37% del budget familiare, cui gli italiani fanno fronte tagliando le spese per i trasporti, l’abbigliamento, il tempo libero e l’alimentazione, voce diminuita dell’8% in dieci anni.
Nel Centro Abruzzo è necessario ed urgente un periodo di tregua fiscale e un piano straordinario per il lavoro di stabilizzazione di quello esistente e di nuova occupazione a favore dei giovani, stimolando e finanziando adeguatamente l’autoimprenditorialità e l’accesso al lavoro dipendente".
Pietro Leonarduzzi (Confesercenti Prov. dell’Aquila)