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martedì 12 maggio 2015

RUGBY, CURIOSA PROTESTA NELLA GARA TRA IL SULMONA E L'AQUILA

L'AQUILA -  Il Sulmona Rugby scende regolarmente in campo ma si rifiuta di giocare. E’ accaduto al Centi Colella in occasione della finale di ritorno del campionato di Serie C2 abruzzese dove gli ovidiani sono rimasti in campo soltanto 50 minuti, evitando qualsiasi contatto fisico con gli avversari della Polisportiva L’Aquila che hanno vinto senza problemi per 170-0. In considerazione anche del successo nella gara di andata gli aquilani sono stati promossi in C1. “I nostri giocatori hanno messo in atto l’atteggiamento rinunciatario – spiega il presidente Mauro Ranalli – per protesta nei confronti della Federazione Rugby alla luce della decisione di modificare il regolamento della finale che stabiliva inizialmente per il Sulmona la disputa della partita casalinga nel ritorno del 10 maggio”.
Non è stato così perché a regolamento cambiato a Sulmona è stata giocata la gara di andata del 3 maggio e non più quella di ritorno. “Con una comunicazione del 21 aprile – prosegue – siamo venuti a conoscenza dell’inspiegabile inversione delle date dopo che due precedenti comunicati avevano confermato la gara del 3 maggio a L’Aquila e quella del 10 a Sulmona. Abbiamo prontamente presentato ricorso ma c’è stata solo una risposta verbale con la quale è stato detto che la variazione si è resa necessaria in seguito ad un errore di impostazione”. La finale di ritorno a Sulmona avrebbe inoltre agevolato notevolmente la società del presidente Ranalli che nel fine settimana appena trascorso ha ospitato uno stage del Potenza organizzato dallo scorso febbraio. La protesta messa in pratica con il “non gioco” non è stata accolta di buon grado dagli aquilani che hanno esposto lo striscione “Benvenuti su Scherzi a parte” ed hanno lasciato accuse, anche con applausi ironici, all’indirizzo dei giocatori del Sulmona. “Non abbiamo risposto alle provocazioni – dice Ranalli – dimostrando serietà. Sul campo abbiamo subito 170 punti ma la Polisportiva L’Aquila se avesse segnato sempre, rispettando il gioco del rugby, avrebbe potuto raggiungere anche i 300 punti. Sarebbe stata la cosa migliore invece di fare le capriole per prenderci in giro. Noi il campo lo abbiamo onorato, qualcun altro no”. Il Sulmona ha deciso di perdere sul campo senza giocare anziché non presentarsi per evitare di prendere una multa. Si tratta di una protesta unica nel suo genere che ha fatto registrare un precedente nel febbraio scorso in Belgio in occasione di una partita del torneo di D1. Con un simile gesto è stato lanciato un preciso messaggio contro chi ha assunto decisioni che i dirigenti ovidiani ritengono scorrette. “Visto che nessuno ci difende – ha concluso Mauro Ranalli – da oggi saremo pronti a tutelare qualsiasi atto di imperio contro lo sport”.

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