Addormentatosi, vede in sogno una Donna bellissima, vestita di rosso e con un manto celeste, che si presentò come "Liberatrice", assicurando l'immunità dalla peste per lui e per tutto il popolo di Pratola.Lo stupefatto Fortunato, svegliatosi, intravide tra le macerie un occhio che lo fissava; scavò e vide affiorare via via una figura divina, che gli fece esclamare con fede: "Madonna, lìberaci". Informata del fatto, la gente accorse raccogliendosi in preghiera. Poi fu deciso di portare l'immagine in paese, con un carro trainato da buoi. A questo punto, sarebbe sorta una contestazione da parte dei vicini sulmonesi (forse per l'incerta collocazione territoriale del luogo del ritrovamento), che volevano per sé la prodigiosa immagine. Si decise allora di risolvere la contesa, lasciando ai buoi la scelta del luogo verso cui dirigersi. I sulmonesi attaccarono al carro quattro paia di animali, ma il carro non si muoveva. Si mosse, invece, al tiro dei soli due buoi attaccati dai pratolani, dirigendosi verso Pratola e nel posto in cui poi sorse il Santuario. E’ in questo contesto che si può estrapolare una certa diatriba tra sulmonesi e pratolani, risolta nel tempo. La drammaturgia della rievocazione è stata scritta dalla pratolana Rosina Carucci. La manifestazione è giunta alla sua terza edizione.
Sta per calare intanto il sipario sui festeggiamenti della Madonna della Libera. Il parroco padre Renato Frappi e il Presidente del Comitato Festa Sergio PAlombizio ricordano i prossimi appuntamenti: Domenica mattina alle ore 11 si svolgerà il corteo processionale. La reposizione della statua della Madonna, in programma lunedì 11 maggio alle ore 19, chiuderà i festeggiamenti.