PENNE - Gianni Colangelo Mad inaugura una mostra d'arte sabato 11 ottobre ore 18.00 a Penne Inangolo, Strada Pultone 2 - 65017 Penne (PE) dall’undici ottobre al 25 ottobre 2014.RUGGINE ESISTENZIALE è a cura di Linda Musa."L’ispirazione viene in un unico modo secondo me: vivendo. L’osservazione è uno spunto continuo per la realizzazione delle mie opere. A volte, è il ferro stesso che mi suggerisce cosa fare. Credo che il materiale abbia una propria anima, una propria identità. Conosce le sue potenzialità e nonfa altro che suggerirmele.Gianni Colangelo Mad)
Gianni Colangelo, in arte MAD ossia “pazzo”, è un artista abruzzese operante soprattutto nel territorio della Valle Peligna, dove vive e lavora.
Artista poliedrico, i cui caratteri fondamentali si identificano nei concetti di riciclo e riuso di materiali, soprattutto metallici, non più utilizzati e arrugginiti dal tempo. Si definisce “pazzo” in quanto la volontà di identificarsi ed operare come artista a tempo pieno nella società attuale rappresenta una scelta difficile, poiché l’esistenza
umana è dettata sempre più da schemi massificati, le cui caratteristiche fondanti sono materialità,
denaro ed economia. Un artista principalmente scultore, le cui opere vengono realizzate attraverso
riutilizzo di pezzi metallici di vario genere. Le sue opere infatti prendono vita proprio da ciò che non
è più necessario all’uomo, dai pezzi da lavoro (come bulloni meccanici o attrezzi per il lavoro della
terra) agli oggetti d’uso quotidiano (come caffettiere o forchette). Oggetti ed elementi di scarto che
vengono rimodellati ed assemblati per creare nuove creature legate sia al mondo reale che a
quello surreale. Elementi metallici spesso caratterizzati dalla presenza della ruggine: un processo
di degrado del materiale che si riflette nella visione metaforica dello scorrere del tempo e
dell’esistenza umana, la quale vive, si trasforma, invecchia e muore. Riuso e riciclo che
rappresentano per MAD una volontà positiva di conservazione della memoria attraverso la
trasformazione della materia e la creazione di un essere inedito, totalmente diverso. Gianni
possiede da sempre un forte legame con l’ambiente in cui vive, assegnando una forte importanza
al concetto del recupero. L’osservazione, lo studio e il rispetto per la natura rappresentano infatti
i punti salienti delle proprie opere, in quanto le sue “creature” sono spesso legate al mondo
umano, naturale ed animale, reinterpretate in una chiave soggettiva ed originale. Una passione
per la scultura che prende avvio già dalla sua infanzia, quando si divertiva a creare piccole figure
attraverso l’assemblaggio di materie naturali, quali terra, pietra, legno ed altro. Un percorso che
vede il suo punto di partenza un po per gioco, osservando vecchi oggetti di utilità quotidiana e
appartenenti a vari mestieri, racchiusi in stalle o cantine. Soggetti che diventano con il tempo e
l’esperienza sempre più complessi attraverso l’inserimento anche di parti robotiche e meccaniche
per far sì che vi sia un’interazione tra l’opera ed il fruitore. Oggi presso lo Spazio Inangolo Gianni
Colangelo, MAD, espone due opere: Ectopesci e L’ultima Cena. L’opera “Ectopesci”, realizzata
nel 2010, si identifica in due pesci appesi dall’alto con una piccola catena che sta ad indicare una
sorta di amo. Un forte richiamo agli animali catturati, pescati e successivamente appesi all’interno
delle celle frigorifere, in attesa d’essere consumati. Il senso dell’opera gira intorno al tema della
vita che scorre e della morte. Un concetto facilmente intuibile da parte dello spettatore. Riciclo e
riutilizzo di materiali metallici rappresentano gli aspetti della trasformazione della materia in una
creatura nuova, in un nuovo essere. Conoscenza accurata del materiale, minuziosità e precisione
sono i tratti salienti e visibili di quest’opera. “Ectopesci” è stata realizzata infatti attraverso
l’assemblaggio di metallo riciclato, riproducendo quasi fedelmente le fattezze anatomiche
dell’animale. L’opera “L’ultima Cena”, realizzata nel 2014, rappresenta invece un uomo nell’atto di
consumare il suo ultimo pasto in quanto condannato. Nel particolare lo vediamo seduto dinanzi
ad un tavolo con i resti della cena e intento a brindare mentre tiene nella mano destra un boccale,
presumibilmente pieno di vino (deducibile dalla bottiglia posta sul tavolo), mentre con l’altra saluta
consapevole del fatto che sia arrivata la sua ora. Sulla spalla è poggiato un uccello con la testa
d’avvoltoio, che simboleggia la morte stessa. La scultura ha come elemento fondamentale il
movimento: apre e chiude la bocca accompagnato da un suono agghiacciante e al tempo stesso
derisorio nei confronti della morte, come volesse beffarsi di lei alza e abbassa un braccio per
brindare, l’altro per salutare. L’uccello, posto sulla sua spalla, gira la testa da destra a sinistra
come a voler controllare e osservare la situazione generale. Suono e movimento si attivano al
passaggio del fruitore, attraverso un apposito sensore. Realizzata attraverso l’assemblaggio di
metalli riciclati, con l’inserimento di parti meccaniche per permetterne il movimento. Uno strato di
vetrificante per ruggine gli conferisce un aspetto lucido e lo protegge, per renderlo duraturo nel
tempo. “Ectopesci” e “L’ultima Cena” posso definirsi strettamente correlate dal punto di vista
tematico. Una sguardo rivelato e nascosto allo stesso tempo, sul senso della vita, sul tempo e la
memoria, sul consumo e degrado della materia (sia quella utilizzata per le opere, il metallo, sia
quella rappresentata nelle opere, il cibo), sulla sopravvivenza umana ed animale, sullo studio e
rispetto per la natura, sull’amore per il territorio abruzzese. Originalità, riciclo, riuso, manualità,
artigianalità e “pezzi unici”: queste le parole chiave per racchiudere l’arte reale e insieme surreale
di Gianni Colangelo, MAD.
Il progetto inangolo nasce dalla passione di tre amici, Di Bernardo, Rietti e Toppeta che hanno in
comune l’amore per le arti applicate e la voglia di dar vita ad una realtà dinamica, vitale e ricca di
idee. In un contemporaneo oramai del tutto virtuale, dove si è perso il valore del rapporto, dello
scambio e del confronto, incontrarsi realmente sembra un’opportunità per pochi e l’operosità
condivisa diventa virtù di nicchia. Riteniamo che l’arte, in particolar modo quella contemporanea,
abbia la necessità di trovare nuovi luoghi, al di fuori dei circuiti tradizionali, inangolo è un’idea di
spazio aperto a tutti, punto di incontro per gli esperti del settore, per gli appassionati e per tutti
coloro che avranno voglia di ritrovarsi in un luogo polivalente in cui la cultura, la creatività,
l’espressione, le tendenze prenderanno vita e forma attraverso il fare arte. Spazio inangolo vuole
ricominciare da questo punto fondamentale per poter costruire nuove e significative attività,
creando una piattaforma versatile fatta di incontri e scambi culturali. Spazio inangolo è situato
nella splendida cornice del centro storico Vestino, angolo Strada Pultone, lungo Corso
Alessandrini che collega Piazza Luca da Penne con Porta San Francesco. Uno spazio piccolo ma
singolare ed accogliente, un punto di incontro per gli artisti che vorranno presentare progetti
monotematici attinenti alla loro ricerca creativa e che saranno esaminati e valutati da una
commissione tecnica. L’aggregazione culturale legata all’evento ospitato da spazio inangolo, in
maniera del tutto unica ed originale, si svolgerà en plein air lungo i vicoli storici della città di Penne"
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