SULMONA - Lunedì 27 ottobre l’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci parteciperà ad un incontro alle 18 nell’aula consiliare del Comune di Sulmona per affrontare il problema del punto nascita dell’ospedale del capoluogo peligno. L’annuncio è stato dato dal sindaco Peppino Ranalli nella riunione di ieri sera a Palazzo San Francesco con gli amministratori e le organizzazioni sindacali del comparto sanitario. Nel frattempo la Regione dovrà essere informata delle richieste e proposte che partono dal territorio contenute in un documento che sarà inviato questa mattina al Governatore D’Alfonso, all’assessore Paolucci ed alla Asl.
Il testo è stato illustrato da Gianna Tollis dell’associazione La Diosa la quale innanzitutto ha fatto presente che, in base a quanto stabilito dalla conferenza Stato-Regioni, ci sarebbero ancora tre anni di tempo quindi “non si capisce – ha detto – tutta questa fretta da parte della Regione nel voler chiudere i punti nascita”. Il documento rimarca la centralità del territorio che dovrebbe rappresentare una condizione essenziale per il mantenimento del reparto ed analizza i dati sconcertanti sulle nascite che hanno fatto registrare nel 2013 il 30% di parti
avvenuti fuori anziché a Sulmona. Sempre nel 2013 si è avuta una piccola percentuale di attrazione verso l’ospedale sulmonese: su 330 parti sono stati 280 quelli avvenuti da donne residenti nel territorio. “Non è impossibile raggiungere la soglia delle 500 nascite”. Ha aggiunto Gianna Tollis che ha sottolineato però la necessità di lavorare affinché si tenti di evitare che avvengano nascite in altri ospedali come è accaduto che da Sulmona ci si è spostati verso la costa e dall’Alto Sangro in Molise e Campania. Alla Regione vengono chieste una deroga e l’adeguamento strutturale con la possibilità di trasferimento del reparto in un ambiente più idoneo. Il sindaco Ranalli ha fatto presente di aver avanzato nei mesi scorsi una proposta di trasferimento ma la Asl non ha ancora risposto. Nel tavolo-
tecnico annunciato dall’assessore Paolucci per la fine dell’anno viene chiesto di inserirci una rappresentanza del territorio. Un’altra richiesta è quella di provvedere alla nomina del nuovo primario di ginecologia, in considerazione che la responsabile del reparto Marina Tobia sta per andare in pensione. Vengono infine formulate tre proposte: la possibilità di procedere alla partoanalgesia cioè al parto senza dolore, la messa in atto della casa parto dove le donne possono partorire senza medico e la predisposizione del progetto Città delle Mamme che prevede l’accompagnamento delle donne attraverso pratiche non mediche sia nella gravidanza che al momento del parto. Prosegue intanto la petizione avviata da Cgil, Cisl, Uil, Fials, Nursind e Tribunale per i diritti del malato per chiedere la salvaguardia del punto nascita di Sulmona. In due giorni sono state raccolte 1300 firme.
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