"La discussione sulla pedonalizzazione del centro storico della città di Sulmona divide più delle faide tra milanisti e juventini, più delle guerre tra destra e sinistra in una sorta di continua e mai risolta lotta tra guelfi e ghibellini della mobilità.Ma come molte vicende italiane rischia di assumere una dimensione di chiacchiericcio di provincia tra i commercianti da un lato, che non vedono di buon occhio la questione nella convinzione di perdere introiti, e i detrattori dell’auto a tutti i costi compresi ambientalisti e salutisti.A ricordarci poi della questione, mai risolutamente affrontata - e non ci fa assolutamente piacere - negli ultimi tempi vari avventori della nostra città hanno sottolineato, con toni pungenti, la presenza indiscriminata di auto a tutte le ore nel centro di Sulmona, ritenendola questione da terzo mondo.
Se ben ideata l’isola pedonale, cioè la chiusura al traffico TOTALE, non la zona a traffico limitato che è cosa ben diversa, comporta immediati vantaggi con caduta positiva su tutti i residente e i visitatori nella riduzione dei livelli di smog e rumore, nella crescita degli utenti del trasporto pubblico, nella tutela dei monumenti, nell'aumento della vivibilità e della sicurezza, nella rivalutazione del mercato immobiliare e non secondariamente nella sicura valorizzazione turistica.
Ma soprattutto riporta il senso di comunità che il nostro senso di pigrizia ha degradato a solitudine metropolitana.
In molti centri storici italiani i negozianti - all'inizio intransigenti e che poi hanno potuto apprezzare il cambio di marcia con la pedonalizzazione - adesso ricordano senza nostalgia i “clienti culo pesante” cioè quelli che mettevano la macchina in doppia fila per prendere un caffè a grande vantaggio dei turisti e delle persone che si fermano per una consumazione più prolungata e più remunerativa.
Certo i progetti di pedonalizzazione devono essere dotati di requisiti che ne rendano possibile la fruizione totale, piacevole e soddisfacente da parte dei cittadini.
I criteri suggeriti di solito dagli urbanisti sono quattro: accessibilità, uso, design e confort.
Le aree devono poter essere raggiunte in modo semplice, occorre rendere confortevole la vivibilità con panchine, fontane, pavimentazione, illuminazione e pulizia per esempio.
E soprattutto perseguire il confort dei cittadini in modo che siano attratti a vivere il centro in modo intenso e ripetuto, come avveniva una volta e non trovare come unica attrattiva la passeggiata presso il centro commerciale anche lontano decine di chilometri.
Il nostro grande parcheggio di Santa Chiara è spesso vuoto nonostante consenta con una minima spesa l’accesso in città in più punti strategici.
Se nel XX secolo l’automobile è stata al centro di scelte politiche e sociali oggi la nuova sfida è la "demotorizzazione": non abbandonare la macchina ma usarla di meno.
Un patto di intesa tra amministrazione, imprenditori, professionisti e tecnici potrebbe far volare in alto la nostra città, ora solo preda di veloci incursioni di turisti mordi e fuggi, e ciò attraverso la condivisione di alcuni semplici punti:
1) pedonalizzazione dell'arteria principale di Corso Ovidio, il cardo di romana memoria, interrotta solo da un paio di attraversamenti , con mantenimento della Ztl per la restante parte del centro storico;
2) individuazione di ulteriori spazi per il parcheggio delle auto;
3) abbellimento dell'arredo urbano con installazioni, panchine, luci, oasi di verde;
4) concessione di occupazione di suolo pubblico ai commercianti con tassa a livello minimale ed affidamento agli stessi di cura del verde.
Iniziare a comprendere e condividere che le cose del Comune non sono "del Comune" ma sono "cose di tutti" e che ognuno di noi ha la responsabilità di rispettarle e valorizzarle.
Limitare il traffico è salubre e vantaggioso per tutti, non solo per il turismo".
Anna Berghella
Presidente DMC Cuore dell'Appennino