PETTORANO - "E' un'emergenza, e va fermata l'escalation di violenza in atto, di reati che non sono solo contro gli animali ma contro tutti, contro lo Stato". E' quanto afferma in una nota la Lav, nazionale, dopo i primi accertamenti sulla carcassa di un orso Marsicano da parte della Forestale dell'Aquila, che riconducono, e' notizia di oggi, la morte del plantigrado ad una fucilita. "Specie peraltro particolarmente protette - prosegue la Lav - poiche' a rischio di estinzione, per non parlare degli altri animali. Per questo la LAV chiede al Ministro dell'Interno Alfano di disporre per domenica prossima, come misura di sicurezza pubblica, il blocco dell'apertura della stagione di caccia. Un'attivita' che somma, per di piu', decine e decine di morti e feriti umani ogni anno, anche laddove esercitata legalmente. L'orso marsicano trovato morto venerdi' scorso in Abruzzo e' stato infatti ucciso a fucilate. Una vittima che va sommata a quelle registrate in Toscana, piu' di dieci lupi e canidi uccisi in pochi mesi. I risultati dell'indagine necroscopica sull'orso abruzzese non hanno lasciato dubbi, - conclude la Lav - grazie alla loro esecuzione da parte dell'Unita' Forense Veterinaria del Ministero della Salute presso l'Istituto Zooprofilattico di Grosseto, lo stesso che finalmente, ieri, e' stato incaricato delle analisi sulla morte dell'orsa Daniza in Trentino". (AGI) Red/Ett
Enpa, ritirare tesserino venatorio a cacciatori
Ritirare il tesserino venatorio a tutti i cacciatori che operano negli ATC (Ambiti Territoriali di Caccia) confinanti con il Parco Nazionale d'Abruzzo ed avviare in tutto il Paese un piano straordinario per la tutela degli orsi che preveda un rafforzamento di tutti i presidi del Corpo Forestale dello Stato, perche' questa e' una guerra non solo contro la natura ma contro lo Stato italiano, di cui la fauna selvatica e' patrimonio indisponibile (art. 1 legge 157/92). E' quanto chiede l'Ente Nazionale Protezione Animali in seguito ai risultati della necroscopia dai quali risulterebbe che l'orso trovato morto nell'Aquilano sarebbe stato ucciso da una fucilata. In particolare l'Enpa chiede con forza che il Ministro dell'Ambiente svolga un ruolo piu' attivo e concreto nell'adempimento dei propri compiti istituzionali. "Prima il Trentino, ora l'Abruzzo. E' ormai a tutti chiaro che stiamo vivendo una vera e propria emergenza - dichiara l'Ente Nazionale Protezione Animali -. Una emergenza che riguarda non solo gli orsi, ma, piu' in generale tutta la fauna selvatica, vittima di una campagna d'odio senza precedenti." Sotto questo profilo l'Enpa chiede come sia possibile che, dopo lo strazio di 13 orsi in pochissimi anni in Abruzzo, non si trovino i colpevoli di questi "animalicidi". La responsabilita' di queste morti - osserva l'Enpa - cade non soltanto su chi materialmente pone fine alla vita di un altro essere senziente ma, anche e soprattutto, su quelle associazioni di categoria e su quei rappresentanti istituzionali che, in aperta violazione della normativa italiana ed europea, alimentano l'allarme nei cittadini istigandoli in vario modo a violare la legge con l'illusione che cio' sia necessario a proteggere le propria sicurezza. Da un nemico che in realta' non esiste: e' l'uomo a minacciare le altre specie, non il contrario. "Ora piu' che mai tutti coloro i quali svolgono un ruolo pubblico devono mostrare senso di responsabilita' senza cedere alla tentazione di lanciare allarmi falsi e demagogici solo per conquistare le prime pagine dei giornali - prosegue l'Enpa -. Chi fosse invece intenzionato a fomentare l'odio contro gli animali e contro la fauna selvatica, si ricordi che il nostro codice penale prevede il reato di istigazione a delinquere e che non mancheremo di agire in tal senso".
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