SULMONA - La convocazione di un'assemblea pubblica, che vedra' insieme enti locali, rappresentanti istituzionali e comitati, per ribadire le ragioni del no al metanodotto "Rete Adriatica" e alla centrale di compressione gas e per chiedere l'annullamento della conferenza dei servizi prevista per martedi' 30 al Ministero dello Sviluppo Economico. Una assemblea per ribadire, ancora una volta, il no di Sulmona, della Valle Peligna e dell’Abruzzo, al metanodotto e alla centrale di compressione.
Alla vigilia della Conferenza di Servizi, in programma il prossimo 30 settembre a Roma, il Sindaco di Sulmona, Giuseppe Ranalli, ha chiamato a raccolta, lunedì prossimo, 22 settembre, alle ore 15.00, al Cinema Pacifico, i parlamentari, le istituzioni locali, i comitati per l’ambiente, i cittadini, le forze sindacali e imprenditoriali,
affinchè il Governo ascolti la volontà delle popolazioni interessate; prenda atto della risoluzione approvata all’unanimità dalla Commissione Ambiente della Camera. E, soprattutto, riporti il progetto al Tavolo tecnico interistituzionale in modo che possano essere esaminati tracciati alternativi alla dorsale appenninica.
“Il Presidente della Giunta Regionale, Luciano D’Alfonso, il Vice Presidente, Giovanni Lolli, il Presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe Di Pangrazio e l’Assessore Mario Mazzocca mi hanno assicurato la loro presenza e con loro ci saranno tanti altri amministratori dei territori interessati dal gasdotto. Abbiamo invitato i Presidenti delle Regioni Marche, Molise, Puglia e Umbria, tutti i sindaci, le associazioni, gli ordini professionali, i vari comitati, e siamo convinti che ci sarà una partecipazione massiccia a questa battaglia che non è solo di Sulmona ma che Sulmona combatte in prima fila ormai da molti anni.
“Sarà importanti esserci –ha concluso il Sindaco- in quanto questa è forse una delle ultime occasioni per bloccare un progetto che non piace a nessuno, che non porta occupazione, che sventra solo un territorio appenninico fragile da un punto di vista sismico ma ricco da un punto di vista floristico e faunistico”.
Questa l'iniziativa assunta anche dall'assessore comunale e responsabile del Coordinamento interregionale antigasdotto Alfredo Moroni. Sono stati invitati a partecipare i presidenti e gli amministratori delle Regioni Abruzzo, Marche, Umbria, Molise e Puglia, interessate dal passaggio dell'infrastruttura, i parlamentari dei territori coinvolti, i presidenti e gli amministratori delle rispettive Province, i sindaci, le comunita' montane, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, economiche e sociali e i Comitati "Cittadini per l'Ambiente" e "No Tubo". "Si tratta di un'iniziativa condivisa con la Regione Abruzzo, con il Comune di Sulmona e con tutte le Regioni interessate. - ha dichiarato Moroni -In questo momento la priorita' e' quella di ottenere l'annullamento della Conferenza dei servizi prevista per il giorno 30 poiche', se si autorizza l'opera cosi' com'e', ossia con questo percorso, la cosa e' fatta. Per questo bisogna opporsi in ogni modo, anche con azioni eclatanti. Mentre ancora stiamo discutendo circa un'alternativa al percorso individuato dalla Snam non e' possibile avere questa spada di Damocle che pesa sulle nostre teste e che rischia di vanificare ogni sforzo a tutela del territorio. Al tavolo nazionale, che e' stato finalmente attivato a livello interministeriale, chiediamo, dunque, di continuare la concertazione intorno alla nostra proposta, espressione della volonta' manifestata da ben cinque Regioni, dagli enti territoriali e dalle comunita' locali. Chiediamo un ripensamento rispetto alla scelta, piu' economica ma insostenibile da un punto di vista ambientale, di far passare il metanodotto lungo la dorsale appenninica, in territori ad altissimo rischio sismico, e di localizzare la centrale di compressione gas a Sulmona. Un percorso che determinerebbe rischi altissimi per la sicurezza dei cittadini, pesanti ripercussioni sull'ambiente e conseguenze devastanti per le economie locali, a carattere agroalimentare e turistico. Da anni - ha proseguito Moroni - ci battiamo per sostenere la scelta di un percorso alternativo e meno impattante lungo la costa e abbiamo incassato, come Coordinamento, il sostegno dei Consigli e delle Giunte regionali dei territori interessati, attraverso atti formali. Alla luce di tutto questo e' dunque necessario l'annullamento della Conferenza dei servizi e la prosecuzione del confronto all'interno del tavolo tecnico interministeriale".
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