Le cause del decesso sarebbero riconducibili all’avvelenamento. Da una prima ricognizione fatta sul plantigrado sarebbero evidenti i segni di questa prima ipotesi avanzata dal Corpo Forestale che sta effettuando i rilievi sulla carcassa. Oltre alla forestale sul posto sono arrivati anche i veterinari del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ed i tecnici della riserva naturale Monte Genzana-Alto Gizio che stanno procedendo alle necessarie operazioni. Ad accorgersi dell’orso è stato un giovane del posto che transitava in bicicletta. La carcassa è stata trovata a poca distanza dal luogo in cui l’animale avrebbe
trascorso la notte, vicino ad un torrente. Prende sempre più corpo l’ipotesi dell’avvelenamento vista la presenza di alcuni segni che confermerebbero questa tesi. E’ quanto emergerebbe dai rilievi degli agenti del nucleo investigativo di polizia ambientale che hanno provveduto a rimuovere la carcassa ed hanno inoltre aperto un’inchiesta presso la Procura della Repubblica di Sulmona con l’ipotesi di reato a carico di ignoti per uccisione di animale. Tutta la zona è stata transennata dagli investigatori per permettere domani un sopralluogo con i cani antiveleno alla ricerca di eventuali bocconi avvelenati. La carcassa è stata sequestrata e martedì sarà trasferita a Grosseto, luogo in cui verranno eseguiti gli esami autoptici. Sul luogo è intervenuto anche il medico veterinario di Pescara Luca Brugnola.